PARIGI - Partiranno lunedì dal porto di Tolone, a bordo della Tcd Foudre, 200 militari francesi per preparare il terreno al dispiegamento del primo battaglione francese che raggiungerà il Libano entro la metà di settembre per rafforzare il contigente dell'Onu.
Gli altri 700 militari del primo battaglione arriveranno in Libano in aereo. Complessivamente saranno in zona il 10 settembre - per essere dal 15 operativi - 900 militari, 13 carri armati Leclerc e mezzi d'artigliera pesante, in particolare cannoni da 155 millimetri.
I 13 carri armati Leclerc partiranno mercoledì, sempre da Tolone, imbarcati sulle navi Fast Arrow e Fast Challenger.
Un secondo battaglione di 700 militari seguirà nelle prossime settimane.
Complessivamente la Francia impegnerà 2.000 militari in seno alla forza Onu. In Libano si sono già 200 soldati del genio, partiti il 20 agosto, per rafforzare con urgenza l'attuale Unifil, dove ci sono altri 200 francesi La partenza di lunedì dei 200 del primo battaglione per essere «in zona il 10» era stata annunciata nei giorni scorsi dal ministro della difesa, Michele Alliot-Marie.
I carri armati francesi Leclerc saranno utilizzati per la prima volta sotto la bandiera dell'Onu dopo un loro impiego in Kosovo, ma con la Nato, dal 1999 al 2002.
Fiore all'occhiello del primo battaglione, il carro armato Leclerc viene definito dal generale Pierre de Villiers, comandante della seconda brigata blindata, «perfettamente affidabile, facile da manovrare, molto mobile e molto ben protetto. Con la sua telecamera termica - ha spiegato il militare - le sue capacità di osservazione e d'informazione sono eccezionali, di giorno come di notte. E' uno dei migliori carri armati al mondo insieme al Leopard 2 tedesco, all'Abrams americano o al Merkava israeliano».
Il generale de Villiers non ha escluso l'invio di altri carri Leclerc: «Tutte le ipotesi sono prese in considerazione in un ambito multinazionale».
Fonti militari francesi sottolineano un dispiegamento «robusto e rassicurante, con un materiale importante e che conosciamo bene», quello che avevano chiesto, assieme alle garanzie sulle regole d'ingaggio della missione, al presidente Chirac.
Alla domanda se la Forza Onu sia in grado di rispondere a tiri di missili di questa o di quell'altra milizia, il generale de Villiers risponde: «Evidentemente. Se portiamo i cannoni da 155 millimetri, montati su carri Amx 30, è proprio per questo. E ci sono i carri armati Leclerc che garantiscono prestazioni notevoli: i loro cannoni da 120 millimetri lancia i suoi colpi in piena corsa e con una temibile precisione».
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