FERRARA - Lo hanno arrestato con le valigie in mano e un gruzzolo di soldi, pronto ad espatriare per l'Ucraina dove avrebbe continuato la sua attività criminale. Sergio Marzola, ferrarese di 40 anni, è stato arrestato dalla squadra mobile di Ferrara che ha eseguito un decreto di fermo emesso dai pm Nicola Proto e Filippo Di Benedetto, che hanno coordinato un'inchiesta che ha coinvolto forze di polizia internazionali.
Marzola, nella sua casa ferrarese, gestiva alcuni siti web, appoggiati su server di paesi stranieri, attraverso i quali vendeva i propri prodotti: filmati pedopornografici realizzati con bambine in paesi stranieri, in Belgio, ma anche nell'Est Europeo. Nella sua casella di posta sono state intercettate 30mila mail e un migliaio di contatti di clienti di tutto il mondo che permetteranno di aprire un'ampia inchiesta.
L'indagine è partita dall'Australia dove la polizia postale ha intercettato un filmato pedopornografico girato in Belgio: due bambine di cui abusava un uomo che chiamavano 'papa». L'uomo in questione, Pascal Taveirne, è stato arrestato in Belgio e, fra gli indizi a suo carico, si scoprono i contatti con Sergio Marzola. Le indagini della squadra mobile ferrarese e della Polizia postale di Bologna hanno poi permesso di accertare le responsabilità dell'uomo per il quale è subito scattato il decreto di fermo. Dopo l'arresto, interrogato dai pm della procura ferrarese, Marzola ha confessato la sua attività di produzione e vendita di filmati pedopornografici.
La polizia gli ha sequestrato centinaia di gigabyte di materiale informatico e 100mila euro, provento della sua attività. Si tratta del primo arresto in Italia di un produttore di filmati pedopornografici.
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