FERRARA - «Colpire sempre più i produttori, ma soprattutto individuare i bambini coinvolti. E' grande soddisfazione sapere che si è riusciti ad individuare un produttore italiano, a dimostrazione che il mercato pedopornografico è un business di vaste proporzioni che richiede azioni di vaste proporzioni». E' il commento di don Fortunato Di Noto, presidente dell'Associazione Meter di Avola (Siracusa) da 15 anni impegnato nella lotta alla pedofilia e alla pedopornografia online.
Sono circa 160.000 i siti denunciati in 15 anni in tutto il mondo - ricorda don Di Noto - e numerosi arresti e indagati in Italia e all'estero, in stretta collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni.
«L'operazione del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Squadra mobile di Ferrara e del compartimento Polizia postale di Bologna - prosegue don Di Noto - nei confronti di un italiano che produceva filati pedoporno in Belgio, merita un plauso e un incoraggiamento».
Secondo i dati dell'associazione Meter, dal 1995 ad oggi sono circa 650.000 i video pedoporno prodotti e immessi nel mercato. A monte circa 10 milioni di immagini che vengono costantemente scambiate in Internet. Nel database dell'Interpol sono contenuti circa 260.000 volti di bambini tratti dal materiale sequestrato e solo 350 sono stati individuati dal 2001. Un mercato che è difficile quantificare ma un portale pedofilo, con un abbonamento di 70 euro, frutta circa 60mila euro al mese (per 1000 abbonati con pagamento in carta di credito), in un anno circa 720mila euro. L'Associazione nel 2005 ha denunciato 10.010 siti pedopornografici e ha accompagnato 261 casi attraverso il centro di Ascolto e di prima accoglienza nella sede centrale di Avola e attraverso gli Sportelli Meter di Messina, Acicastello, Ragusa, Gela, Piazza Armerina, Modica e altri.
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