ROMA - La storia dei rapporti fra Israele e il Libano è caratterizzata da un conflitto che dura da 28 anni. Queste le fasi più acute: - 1978: Israele lancia un'offensiva in Libano contro contro l'Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) per vendicare la morte di 37 civili a opera dei guerriglieri palestinesi. La maggior parte delle truppe israeliane rientra in patria dopo qualche settimana. Gli israeliani affidano il compito di garantire la sicurezza della frontiera agli alleati cristiani libanesi; - 1982: le truppe israeliane invadono nuovamente il Libano e arrivato a Beirut. I miliziani cristiani libanesi massacrano centinaia di rifugiati dei campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila, sotto la supervisione e col sostegno logistico dell'esercito israeliano.
- 1985: I soldati israeliani ripassano la frontiera, tranne un migliaio lasciati a controllare quella che Israele unilateralmente definisce la «zona di sicurezza», fra il Libano meridionale e la Galilea, per impedire l'infliltrazione dei guerriglieri.
- 1993: in risposta all'intifada lanciata dagli Hezbollah, Israele lancia l'«operazione responsabilità»: una settimana di raid aerei, blitz navali e attacchi di artiglieria causano la morte di 130 libanesi, per lo più civili.
- 1996: Israele lancia l'offensiva «Operazione grappoli di ira» in risposta ai bombardamenti degli Hezbollah contro alcune località israeliane al confine. Oltre 200 libanesi muoiono in 17 giorni di scontri.
- 2000: L'esercito israeliano completa in luglio il ritiro dal Libano meridionale; in ottobre gli Hezbollah uccidono tre soldati israeliani lungo il confine e trattengono i corpi ripromettendosi di usarli come contropartita.
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