VALENCIA - Nell'incantevole scenario del laghetto artificiale della Città delle Arti e delle Scienze di Valencia, dove erano radunati un milione e mezzo di madri, padri e figli, papa Ratzinger ha rivolto un pensiero questa mattina alla sua famiglia d'origine, ai doni della vita e della fede da lui stesso ricevuti. «L'affetto con il quale i nostri genitori ci accolsero ed accompagnarono nei primi passi in questo mondo - ha ricordato - è come un segno e prolungamento sacramentale dell'amore benevolo di Dio dal quale veniamo».
Nella visione del Papa, «l'esperienza di essere accolti ed amati da Dio e dai nostri genitori è il fondamento solido che favorisce sempre la crescita e lo sviluppo autentico dell'uomo e che tanto ci aiuta a maturare durante il cammino verso la verità e l'amore, come anche ad uscire da noi stessi per entrare in comunione con gli altri e con Dio». E la Vergine Maria «è l'immagine esemplare di tutte le madri, della loro grande missione come custodi della vita, della loro missione di insegnare l'arte di vivere, l'arte di amare».
«La famiglia cristiana, padre, madre e figli, è chiamata - ha concluso il Pontefice - a perseguire gli obiettivi indicati non come qualcosa imposta dall'esterno, bensì come un dono della grazia del sacramento del matrimonio infusa negli sposi.
Se questi rimangono aperti allo Spirito e chiedono il suo aiuto, egli non cesserà di comunicare loro l'amore di Dio Padre manifestato e incarnato in Cristo. La presenza dello Spirito aiuterà i coniugi a non perdere di vista la fonte e la dimensione del loro amore e della loro reciproca donazione, come anche a collaborare con lui per riverberarlo e incarnarlo in tutte le dimensioni della loro vita. Lo Spirito susciterà al tempo stesso in loro l'anelito dell'incontro definitivo con Cristo nella casa di suo Padre e nostro Padre. Questo è il messaggio di speranza che da Valencia voglio lanciare a tutte le famiglie del mondo».
Nell'incantevole scenario del laghetto artificiale della Città delle Arti e delle Scienze di Valencia, dove erano radunati un milione e mezzo di madri, padri e figli, papa Ratzinger ha rivolto un pensiero questa mattina alla sua famiglia d'origine, ai doni della vita e della fede da lui stesso ricevuti. «L'affetto con il quale i nostri genitori ci accolsero ed accompagnarono nei primi passi in questo mondo - ha ricordato - è come un segno e prolungamento sacramentale dell'amore benevolo di Dio dal quale veniamo».
Nella visione del Papa, «l'esperienza di essere accolti ed amati da Dio e dai nostri genitori è il fondamento solido che favorisce sempre la crescita e lo sviluppo autentico dell'uomo e che tanto ci aiuta a maturare durante il cammino verso la verità e l'amore, come anche ad uscire da noi stessi per entrare in comunione con gli altri e con Dio».E la Vergine Maria «è l'immagine esemplare di tutte le madri, della loro grande missione come custodi della vita, della loro missione di insegnare l'arte di vivere, l'arte di amare». «La famiglia cristiana, padre, madre e figli, è chiamata - ha concluso il Pontefice - a perseguire gli obiettivi indicati non come qualcosa imposta dallÂ'esterno, bensì come un dono della grazia del sacramento del matrimonio infusa negli sposi. Se questi rimangono aperti allo Spirito e chiedono il suo aiuto, egli non cesserà di comunicare loro l'amore di Dio Padre manifestato e incarnato in Cristo. La presenza dello Spirito aiuterà i coniugi a non perdere di vista la fonte e la dimensione del loro amore e della loro reciproca donazione, come anche a collaborare con lui per riverberarlo e incarnarlo in tutte le dimensioni della loro vita. Lo Spirito susciterà al tempo stesso in loro l'anelito dell'incontro definitivo con Cristo nella casa di suo Padre e nostro Padre. Questo è il messaggio di speranza che da Valencia voglio lanciare a tutte le famiglie del mondo».
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