DUISBURG - Alessandro Del Piero si prepara alla sfida di domenica contro la Francia con un pensiero alla finale degli europei del 2000. «Nessuno più di me ha sofferto quella partita - ha spiegato Del Piero nel corso della conferenza stampa a Casa Azzurri - l'ho catalogata nella storia.
Affronterò la finale di domenica sera come una nuova storia, una nuova battaglia».
Riferendosi alla partita giocata sei anni fa contro la Francia agli Europei, persa dall'Italia con il Golden Gol, Del Piero ha detto di non essere pentito «delle dichiarazioni che ho fatto. Per il semplice motivo che quando gioco, lo faccio con la testa, con il cuore,con le gambe. A fine gara mi sono sentito di parlare in questo senso. La differenza è fatta da chi poi giudica i fatti e le parole. Se non avessi fatto quelle dichiarazioni la mano si sarebbe ugualmente calcata. La mia figura vive sempre critiche e giudizi quindi c'era da aspttarselo come è accaduto anche in questo mondiale, con la partita con l'Austrialia:c'è chi ha detto che non sono arrivato sulla palla di Gattuso... a volte c'è una distorsione della realtà incredibile, c'è da fare i complimenti a chi inventa le cose. C'è stato anche chi mi ha giudicato un mezzo giocatore - ha aggiunto Del Piero - ma ho dato anche troppo spazio a chi non lo merita. Quella partita è andata in quel modo, è andata così. Nessuno più di me ha sofferto per quella partita. Ora l'ho catalogata e appartiene alla storia».
ZIDANE E' IL NUMERO UNO
«Per me Zidane è il numero uno in assoluto». Del Piero, in conferenza stampa a Casa Azzurri, parla del campione francese con cui ha giocato tanti anni nella Juventus. «Ci sarà tanta Juve domenica: c'è lui, Thuram, Trezeguet, persone che hanno giocato e giocano nella Juve. Con Zidane - ha detto l'attaccante azzurro - c'è stato un lungo periodo intenso di amicizia e tante avventure passate insieme. La stima che ho di lui va oltre al fatto che sia un magnifico giocatore. Sono contento che abbia saputo rimuovere sul campo le critiche che gli hanno fatto, spero però non domenica. Non so quanto altro si possa dire su di lui se non che è il numero uno». Come si ferma Zidane? «Non possiamo concentrarci solo su di lui - ha detto Alex - l'attenzione deve essere globale, dobbiamo giocare una partita perfetta. La Francia ha anche altri due o tre giocatori che possono fare male».
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