VIBO VALENTIA - «Ho tentato in tutti i modi di salvare il piccolo Salvatore, ma ogni sforzo è stato inutile, poi sono stato travolto dall'acqua e dal fango e non ricordo più nulla».
Bruno Virdò, 35 anni, guardia giurata in cerca di occupazione, da un letto del reparto di rianimazione dell'ospedale di Vibo Valentia racconta la drammatica esperienza vissuta. Bruno era a bordo della sua autovettura, una Fiat Bravo, e stava percorrendo la strada che collega Vibo Valentia centro alla frazione marina, quando nella frazione Longobardi è stato investito da una piena d'acqua, fango e detriti di ogni genere. Ha tentato una fuga disperata con l'auto, ma ha fatto marcia indietro quando ha sentito le urla disperate di una donna in cerca di aiuto. Il giovane disoccupato non ci ha pensato un attimo e si è avvicinato alla donna, che teneva in braccio il figlio Salvatore, 15 mesi appena. Mamma e figlio hanno provato ad entrare nell'auto, ma un'altra piena d'acqua e fango ha ostacolato l'operazione. A quel punto la donna ha affidato il figlio a Bruno Virdò, chiedendogli di metterlo in salvo.
«E' stato un attimo - racconta Virdò - ho tentato di rimettere in moto la macchina che nel frattempo era stata tamponata, ma si è rivelato tutto inutile».
Nel tardo pomeriggio, purtroppo, la tremenda e drammatica fine dell'incubo. Il corpicino di Salvatore ritrovato senza vita in un vigneto ad alcune decine di metri dal luogo in cui era stato travolto, e Bruno privo di sensi soccorso e portato in ospedale.
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