ROMA - Poco dopo le 12, nell'Aula di Palazzo Madama, Franco Marini comunica che, malgrado tre riunioni della commissione Affari Costituzionali, il presidente Mancino gli ha comunicato che non potrà esporre una sua relazione sul decreto che spacchetta i ministeri. Quindi dà la parola al ministro Vannino Chiti che presumibilmente annuncerà la questione di fiducia sul decreto riguardante lo spacchettamento dei ministeri.
- Mario Pastore (FI): domando di parlare.
- Franco Marini: no senatore Pastore, il governo ha diritto di richiedere la parola quando lo ritiene.
- Lucio Malan (FI): presidente si vergogni. Nessuno lo ha mai fatto. Avevamo chiesto noi la parola, mentre Pastore e lo stesso Malan si avvicinano al banco del governo protestando vibratamente, annota lo stenografico d'aula.
- Marini: senatore Pastore la richiamo all'ordine e invito il ministro a intervenire.
- Pastore: è un abuso - Malan: si legga il regolamento.
- Marini: senatore Malan la richiamo all'ordine, mentre dai banchi del centrodestra, annota sempre lo stenografico, si levano cori di 'Venduti! Venduti!'.
- Chiti: «signor presidente come preannunciato nella conferenza dei capigruppo di ieri il decreto legge numero 181...».
- Alberti Casellati (FI): non è possibile.
- Malan: ministro lei non può parlare. Dai banchi del centrodestra arriva: 'Fuori! Fuori!'.
- Marini: senatore Malan la richiamo nuovamente all'ordine.
- Schifani: chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
- Marini: ma ha diritto di parlare il rappresentante del governo....
- Chiti: il governo pone la fiducia sul decreto legge n. 181 recante disposizioni urgenti in materia di....
Il verbale pudicamente annota a questo punto «vivissime e vibrate proteste dai banchi del centrodestra», in realtà si odono parole da curva calcistica
- Malan: «non può parlare il ministro» e lancia il volume del regolamento del Senato verso il banco della presidenza.
- Marini: senatore Malan la censuro e la espello dall'aula. Senatore Malan, fuori dall'aula, mentre il centrosinistra applaude. Prima della sospensione della seduta che ormai ha superato la quarta ora, c'è spazio anche per Paolo Guzzanti che sentenzia all'indirizzo di Marini: «vergogna! Golpista». Poi l'occupazione.
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