ROMA - «L'ho già detto pubblicamente e non ho mai avuto dubbi: andrò a votare al referendum perchè sono un cittadino italiano. E voterò «no» per difendere la nostra Costituzione che è bella, è viva e più attuale che mai». E' quanto afferma il presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi spiegando, in un'intervista a Repubblica che il suo «no» che «è un no ragionato, non un no acritico».
Secondo Ciampi, la riforma della Cdl rischia di «minare il funzionamento delle istituzioni»: a tal proposito, rimanda anche a un articolo del giurista Francesco Paolo Casavola: «Andate a leggere quello che ha scritto sul Mattinò di Napoli - rileva Ciampi - e capirete perchè non si può non votare no a questo referendum». E a chi gli fa notare che se avesse avuto delle riserve sul testo avrebbe potuto non promulgarlo dal Quirinale, Ciampi risponde: «Anche questa - dice - è una polemica strumentale. Quel testo dopo la sua quarta approvazione parlamentare non è mai passato al Quirinale. E' stato pubblicato direttamente sulla Gazzetta Ufficiale perchè gli italiani potessero poi richiedere il referendum confermativo e dunque non è mai transitato nè sulla mia scrivania nè su quella dei miei uffici giuridici». Ciampi non entra nella polemica scaturita dalle affermazioni di Silvio Berlusconi, che ha definito «indegno» chi non voterà «sì» al referendum. «Per carità - conclude Ciampi - a queste parole non voglio rispondere. Non voglio entrare in questa polemica anche perchè mi pare che chi l'ha sollevata sia già stato costretto ad autosmentirla».
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