ROMA - «Sono francamente incredulo perchè l'accusa che mi hanno fatto per oscuramento di sito non ha alcun senso». Lo riferisce ad un settimanale in un'intervista che esce domani, Emanuele Filiberto, parlando dell'inchiesta che ha portato in carcere suo padre, il principe Vittorio Emanuele di Savoia, venerdì scorso e chiarendo la sua posizione.
«C'era un sito internet, il www.pravdanews.com, che diffamava me e la mia famiglia (un sito che da un anno diffondeva clamorose rivelazioni sugli affari della famiglia reale, ndr), così ho iniziato un'azione legale per oscurarlo», riferisce. «Ho agito legalmente! - commenta - Non avrei potuto fare altrimenti. Del resto, che cosa avrei potuto fare? Forse versargli l'acqua nel server?».
A proposito poi delle accuse rivolte al padre, sottolinea: «Ancora non ci credo, mi sembra tutto incredibile». E sull'arresto aggiunge: « E' incredibile il modo con cui hanno svolto tutto. Un uomo di 70 anni è stato prelevato da agenti armati di mitra, neanche fosse un qualunque criminale (il racconto non corrisponde però al verbale d'arresto della questura di Potenza, ndr). La motivazione per l'arresto era il pericolo di fuga. Direi un'ipotesi ridicola, visto che mio padre non si sarebbe mai sottratto agli interrogatori e si sarebbe presentato spontaneamente dai magistrati».
Poi in riferimento alle intercettazioni osserva: «Credo che sia una vergogna processare una persona prima ancora di farla entrare in un'aula di giustizia. Non si possono pubblicare telefonate e quindi conversazioni private che oltretutto mettono in piazza cose del tutto personali». Infine, un auspicio: «Spero che anche questa volta venga fuori la verità e che sia fatta luce sui fatti. E soprattutto che mio padre venga scarcerato al più presto». Quanto al pubblico ministero Woodcock si limita a riferire: «Non voglio dire nulla. Non voglio dare giudizi, io. Spero solo che giustizia sia fatta al più presto. Giustizia vera».
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