A Roma si aspettano i fascicoli su Laziogate e Daniela Fini

ROMA - Arriveranno nei prossimi giorni alla procura di Roma gli atti e le intercettazioni disposte dal gip di Potenza, nell'ambito dell'indagine del pm John Henry Woodcock su Vittorio Emanuele di Savoia. In procura a Roma dovrà essere trasferito il fascicolo sulla cosiddetta «concussione sessuale» che vede indagato, e agli arresti domiciliari il portavoce di Gianfranco Fini, Salvatore Sottile. Quest'ultimo, è stato ribadito oggi a Piazzale Clodio, sarà sentito inoltre, come persona informata dei fatti dai pm Italo Ormanni e Francesco Ciardi titolari del fascicolo sul cosiddetto Laziogate, ovvero il boicottaggio politico della lista As di Alessandra Mussolini alle scorse regionale e la «incursione informatica» nell'anagrafe del Comune di Roma per il quale sono indagati tra gli altri Francesco Storace e il suo ex portavoce, Nicolò Accame.

Sottile dovrà rispondere alle domande dei pm relativamente alla telefonata, intercettata dalla procura di Potenza, con il consigliere comunale di An, Fabio Sabbatani Schiuma. Colloquio nel quale lo stesso Sabbatani dice tra l'altro di aver preso «mille e trecento schede anagrafiche del Comune in maniera piratesca». Sabbatani nella telefonata parla anche di «un giudice amico» e fa riferimento a un magistrato della Commissione elettorale il cui voto fu determinante per la bocciature della lista Alternativa Sociale.

A Roma potrebbe inoltre finire il fascicolo e gli atti dell'inchiesta di Potenza che riguardano Daniela Fini. Nell'ordinanza del gip Iannuzzi, che invita a indagare sui suoi rapporti con il senatore Francesco Cosimi Proietti, indagato dalla stessa procura potentina nell'ambito dell'indagine sulla corruzione e sfruttamento della prostituzione che ha coinvolto, con il suo arresto, il principe Vittorio Emanuele di Savoia.
In particolare, secondo le intercettazioni telefoniche, potrebbe finire alla competenza della procure della capitale il fascicolo e gli atti in cui si fa riferimento a presunti favori e assunzioni alle Poste per un amico della figlia di Daniela Fini e le vicende societarie della stessa Daniela Fini e Proietti Cosimi. In particolare nelle intercettazioni si fa riferimento a due società che avevano interessi con strutture sanitarie private della Capitale.
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