ROMA - Questo il quadro complessivo relativo ai vincoli e ai costi del sistema Paese per quanto concerne l'attività in Italia delle piccole e medie imprese, secondo il «Rapporto sulla libertà d'impresa» realizzato dall'Ufficio Studi della Confartigianato.
I dati sono relativi all'anno 2005.
- CREARE UN'IMPRESA, NUMERI DA TERZO MONDO Questo costo è il più alto a livello europeo e il 67/mo a livello mondiale. Al momento il costo medio degli adempimenti ammonta a 1.134,65 euro per azienda, pari al 67,2% in più rispetto alla media Ue (456,21 euro).
- GESTIRE UN'IMPRESA: RECORD NEGATIVO PER TEMPI E ONERI Le ore impiegate da un'impresa per pagare imposte e contributi ammontano a 360 (contro una media Ue di 197), pari in totale *6,8 miliardi di euro (1,4 mld la media Ue)*. Sono poi 17 le procedure necessarie ad un'impresa per ottenere una licenza di costruzione per un magazzino. Ammonta inoltre a 1,18 miliardi di euro il costo complessivo per le Pmi per il rispetto della legge sulla privacy (350,64 euro il costo medio per azienda).
- PER LE PMI L'ENERGIA ELETTRICA PIU' COSTOSA Il costo per 100 kWh di energia elettrica consumata dalle Pmi italiane è di 11,24 euro (7,70 euro il costo medio europeo per la stessa quantità), pari ad una differenza del 46% rispetto alla media Ue.
- LA CONCORRENZA SLEALE DEL SOMMERSO E' pari a 7,8 miliardi di euro la somma sottratta ogni anno alle imprese a causa delle condizioni di scarsa concorrenza in cui operano i settori strategici (banche, assicurazioni, poste, energia, utilities, trasporti aerei, autostrade).
- TARIFFE INAIL: GLI ARTIGIANI PAGANO 3 E RICEVONO 1 Il tasso medio sui premi Inail pagati dagli artigiani è pari al 5,68%, il doppio rispetto al tasso medio del 2,46% pagato dagli altri settori produttivi. Alla luce di ciò il rapporto tra i premi versati dagli artigiani all'Inail e le prestazioni ricevute in cambio dall'Istituto è di 3 a 1.
- IL RECORD DEL CUNEO FISCALE La tassazione sul lavoro in Italia è pari al 45,4%, valore superiore del 35,5% a quello di Gran Bretagna e del 56% rispetto agli Usa.
Ecco di seguito, secondo il Rapporto della Confartigianato, i punti di forza delle piccole imprese italiane, sempre secondo dati 2005.
- NELLE PICCOLE IMPRESE RECORD DI LAVORO STABILE - La quota di occupazione a tempo indeterminato nelle imprese fino a 20 addetti è del 93,6%, contro l'87,6% del totale dell'economia nazionale. L'incidenza del lavoro a termine sempre nelle imprese fino a 20 addetti è del 7,7%, a fronte dell'11,2% del totale.
- INNOVAZIONE: NELLE PICCOLE IMPRESE E' UNA PRIORITA' Sono 2 su 3 i piccoli imprenditori che hanno introdotto innovazione nella propria azienda negli ultimi 2 anni; la percentuale delle domande di brevetto depositate dalle piccole imprese all'Epo (European Patent Office) tra il 1999 e il 2004 è stato del 55,7%.
- PICCOLI IMPRENDITORI, GRANDI ESPORTATORI Il valore annuo delle esportazioni delle piccole imprese ammonta a 77,7 miliardi di euro, pari al 30% dell'export complessivo italiano.
- ARTIGIANI, GRANDI FORMATORI - Il numero degli apprendisti nell'artigianato ha raggiunto quota 219 mila unità, pari al 40,6% sul totale degli apprendisti nelle imprese italiane.
- PICCOLE IMPRESE SERBATOIO DI OCCUPAZIONE I posti di lavoro creati dalle piccole imprese (con meno di 49 addetti) dal 2002 al 2004 sono stati 7 su 10; 4 su 10 è invece il rapporto fotografato nelle micro imprese (fino a 9 addetti) nello stesso periodo.
- PICCOLE IMPRESE REGINE DEI DISTRETTI PRODUTTIVI Le aziende fino a 50 addetti che operano nei distretti sono il 97,2% del totale; il 78,6% hanno invece fino a 10 addetti.
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