ROMA - «Abbiamo chiesto che ci sia una impostazione unitaria della manovra». Cosicchè «quali siano le scelte degli strumenti, vi sia poi un'unica impostazione che tenga insieme il risanamento, lo sviluppo e l'equità». Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani riassume le richieste dei sindacati al governo, ribadendo di aver posto il problema di evitare la logica dei due tempi, tra quello del risanamento e quella dello sviluppo e dell'equità «in modo tale che a partire dal Dpef e dalla legge finanziaria, la politica economica abbia i due aspetti, risanare i conti pubblici ma contemporaneamente fare una politica che non deprima lo sviluppo nè gli investimenti».
Per Epifani c'è anche «un problema di equità perchè in questi anni ci sono stati settori del paese che hanno avuto problemi nella loro condizione di lavoro e di reddito». Quindi ci aspettiamo che la manovra del governo dia risposta a queste persone, in modo particolare ai giovani precari e ai pensionati».
Da parte sua, ha aggiunto Epifani, «il governo ha ribadito di voler usare il metodo del confronto, della concertazione, in questo innovando rispetto al governo Berlusconi, e questo è stato molto apprezzato da me, da noi».
Il leader della Cgil ha escluso che «siano stati affrontati problemi di dettaglio, sono stati affrontati solo temi di carattere generale. Ci siamo riservati di rivederci in occasione della preparazione del Documento di programmazione economico finanziario, che è il primo atto significativo che il governo deve compiere».
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