ROMA - Il Senato ha dato la fiducia al governo Prodi con 165 s' e 155 no. Non ci sono stati astenuti.
«Meglio di così non poteva andare. Sono molto contento, abbiamo una maggioranza al Senato che è maggiore di quella del '96»: così Romano Prodi ha commentato con i giornalisti l'esito del voto di fiducia al suo governo.
«Loro hanno avuto un voto di meno e noi abbiamo fatto il pieno": così Romano Prodi, rientrando a Palazzo Chigi, commenta l'esito del voto sulla fiducia al Senato.
«Mi ha colpito l'aggressività in questo dibattito, spero che in futuro si possa trovare un'atmosfera migliore. Per me è ancora possibilissimo». Romano Prodi commenta il dibattito sulla fiducia al Senato, si lamenta dell'aggressività della Cdl e aggiunge: «Il mio discorso è stato attaccato in modo davvero incomprensibile». Il premier ribadisce comunque che cercherà con l'opposizione intese sulle riforme istituzionali.
FISCHI CDL PER I SENATORI A VITA Tutti i senatori a vita hanno votato per la fiducia al governo Prodi. Giulio Andreotti, Carlo Azeglio Ciampi, Emilio Colombo, Francesco Cossiga, Rita Levi Montalcini, Sergio Pininfarina e Oscar Luigi Scalfaro sono sfilati sotto il banco della presidenza scandendo il loro sì al nuovo esecutivo. E il centrodestra ha reagito con contestazioni rumorose e fischi. Tanto da provocare il richiamo del presidente Franco Marini per sedare la contestazione. «Non è accettabile è una cosa grave, c'è da riflettere su certi comportamenti», ha detto. Un intervento che ha risparmiato le proteste al momento del passaggio di Rita Levi Montalcini. Applausi per tutti, invece, dai banchi dell'Unione.
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