ROMA - Sono 255 i candidati (221 alla Camera e 34 al Senato) che attendono ancora di sapere se saranno o meno eletti in Parlamento in base al gioco delle opzioni. Un'attesa che potrebbe protrarsi anche oltre il 28 aprile, giorno in cui sono convocate le prime sedute delle Assemblee di Montecitorio e Palazzo Madama.
PER OPTARE TEMPO FINO AL 2 MAGGIO. La legge prevede, infatti, che un parlamentare eletto in più circoscrizioni ha tempo per optare per una di esse fino all'ottavo giorno dopo l'ultima proclamazione da parte delle Corti d'Appello. Siccome l'ultimo deputato è stato proclamato lo scorso 24 aprile, ciò vuol dire che i plurieletti hanno tempo per scegliere la loro circoscrizione fino al 2 maggio. E' il caso, ad esempio, di tutti i leader dei partiti, a cominciare da Berlusconi (che risulta eletto in tutte le 26 circoscrizioni) e Prodi (che conta 15 elezioni). Una volta che sceglieranno in quale circoscrizione vogliono essere eletti, scatta lo scorrimento della lista verso in basso. I plurieletti sono in tutto 63: rispettivamente 22 al Senato e 41 alla Camera.
PARLAMENTO FUNZIONA ANCHE SENZA OPZIONI. Il gioco delle opzioni è importante, se non altro perchè alla Camera riguarda poco più di un terzo del plenum dell'Assemblea, che è di 630 deputati. Tuttavia, il funzionamento delle Assemblee non viene inficiato, almeno fino al termine del 2 maggio, dalla mancata opzione degli eletti. Il regolamento prevede infatti che parteciperanno alle votazioni solo i deputati che hanno optato; nel frattempo, in attesa che si completino le opzioni, i quorum si abbassano. Insomma, il 28 aprile chi c'è c'è: la Camera potrà cominciare a votare da subito. A Montecitorio, se non optasse nessuno dei 41 plurieletti, per effetto del meccanismo di elezione, teoricamente l'Assemblea funzionerebbe con 409 deputati.
Insomma, se per ipotesi nessuno dei plurieletti optasse, per eleggere il presidente della Camera alla prima votazione (dove serve la maggioranza dei 2/3) basterebbero appena 273 voti, invece dei 420 necessari con il plenum di 630 deputati. Ma che accadrebbe se un deputato ritardasse a comunicare la sua opzione oltre il termine del 2 maggio? La Camera provvederebbe ad assegnargliene uno con un sorteggio, liberando così gli altri seggi.
CHI SONO I PLURIELETTI. A MONTECITORIO il giro delle opzioni è molto ampio. Recordman delle elezioni è Silvio Berlusconi (FI), che deve optare tra ventisei circoscrizioni. Seguono: con 25 Gianfranco Fini (An), con 24 Fausto Bertinotti (Prc), Pier Ferdinando Casini con 23. Si passa, poi, con 16 opzioni, a Oliviero Diliberto (Pdci), al leader dell'Unione Romano Prodi con 15, a Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi) con 13, a Antonio Di Pietro (IDV) con 12. Umberto Bossi (Lega) può contare su 10 opzioni, mentre tra nove circoscrizioni possono scegliere Emma Bonino ed Enrico Boselli (Rnp), Lorenzo Cesa (Udc) e Giulio Tremonti (Fi). Cinque sono le opzioni per Leoluca Orlando (Idv), e tre per Francesco Rutelli, Rosy Bindi (Dl), Sandro Bondi (Fi), Piero Fassino e Massimo D'Alema (Ds). Infine sono stati eletti in due circoscrizioni Pierluigi Bersani (Ds), Ignazio La Russa e Teodoro Buontempo (An), Luisa Santolini (Udc), Fabrizio Cicchitto, Elio Vito, Rocco Crimi, Guido Crosetto e Antonio Martino (FI), Beppe Fioroni ed Ermete Realacci (Dl).
A PALAZZO MADAMA saranno chiamati ad optare fra 4 circoscrizioni Beppe Pisanu (FI), Marco Follini (Udc) ed Armando Cossutta (Pdci). Fra 3 circoscrizioni dovranno scegliere Rocco Buttiglione, Luca Marconi e Francesco D'Onofrio (Udc), Lucio Stanca e Marcello Pera (Fi), Tiziano Treu e Franco Marini (Dl). Tra 2 circoscrizioni opteranno Gavino Angius (Ds), Mario Baccini (Udc), Enzo Bianco e Tiziano Treu (Dl), Clemente Mastella (Udeur) e Altero Matteoli (An).
Francesco Bongarrà
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