CITTA' DEL VATICANO - I grandi della terra devono favorire uno «sforzo corale» perchè «si ponga ogni energia al servizio della pace, nel rispetto delle esigenze dell'uomo e della natura». Lo chiede il Papa nel ventesimo anniversario del disastro di Cernobyl, ricordando le persone morte e quanti subiscono ancora le conseguenze del «tragico incidente».
«Proprio oggi - ha detto il Papa al termine dell'udienza generale in piazza San Pietro - ricorre il ventesimo anniversario del tragico incidente avvenuto nella centrale nucleare di Cernobyl. In tale circostanza, - ha aggiunto - sento il dovere di esprimere vivo apprezzamento per le famiglie, le associazioni, le amministrazioni civili e le comunità cristiane che, nel corso di questi anni, si sono adoperate per ospitare e curare adulti e specialmente bambini colpiti dalle conseguenze di quel doloroso evento».
«Mentre ancora una volta - ha proseguito il Papa - preghiamo per le vittime d'una calamità di così vasta portata e per quanti ne portano nel loro corpo i segni, invochiamo dal Signore luce per coloro che sono responsabili delle sorti dell'umanità, perchè con uno sforzo corale si ponga ogni energia al servizio della pace, nel rispetto delle esigenze dell'uomo e della natura».
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