L'Ufficio elettorale centrale nazionale della Cassazione respinge il ricorso dell'ex ministro Calderoli: a Prodi i voti di «Lega per l'Autonomia. Alleanza Lombarda. Lega Pensionati»
ROMA - L'Ufficio elettorale centrale nazionale della Cassazione, in relazione al reclamo presentato lo scorso 18 aprile dall'ufficio elettorale circoscrizionale Lombardia 2 e «Alle contestazioni sollevate in varie sedi» - da ultimo oggi, in Cassazione, dall'ex ministro della Lega Nord, Roberto Calderoli - rileva che la nuova legge elettorale «non prevede tra i requisiti di ammissibilità di una lista e del suo eventuale, collegamento in una coalizione quello della presentazione in una pluralità di circoscrizioni elettorali». Pertanto, la Suprema Corte ritiene che «deve ritenersi consentito che una lista possa essere presentata e possa collegarsi in una coalizione anche se la relativa presentazione avvenga in una sola circoscrizione».
Sulla scorta di tali considerazioni la Suprema Corte ha «ritenuto di dover determinare la cifra elettorale nazionale della coalizione avente come unico capo Romano Prodi tenendo conto anche dei 44 mila 589 voti conseguiti nella circoscrizione Lombardia 2 dalla lista «Lega per l' Autonomia. Alleanza Lombarda. Lega Pensionati».
Il risultato del lavoro svolto dall'Ufficio elettorale centrale nazionale costituito presso la Corte Suprema di Cassazione è contenuto in un verbale di poco più di due pagine.
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