BARI - L'ufficio elettorale presso la Corte d'appello di Bari non ha riconosciuto alcun senatore in Puglia alla Rosa nel pugno che nei giorni scorsi aveva presentato nel capoluogo pugliese, così come in altre regioni italiane, un esposto con il quale contestava la ripartizione dei seggi al Senato. I responsabili dell'ufficio elettorale circoscrizionale - a quanto si è saputo - non hanno quindi condiviso l'interpretazione della legge fornita dal partito.
Secondo l'esposto, la legge elettorale prevede la ripartizione dei seggi all'interno della coalizione tra le sole liste collegate che abbiano ottenuto almeno il 3% dei voti validi. «Ma se la coalizione o la lista con il maggior numero di voti - veniva fatto rilevare - non ha conseguito almeno il 55% dei seggi (come è avvenuto in Puglia) la soglia di sbarramento non è in alcun modo prevista».
Invece - secondo l'esposto - è previsto che le coalizioni che abbiano conseguito sul piano regionale almeno il 20% dei voti validi e contengono al loro interno almeno una lista che abbia conseguito sul piano regionale almeno il 3% dei voti validi siano richiamate per il riparto. Secondo la Rosa nel pugno, quindi, è sufficiente che la soglia di sbarramento sia superata da una sola lista coalizzata.
«Le proiezioni non ufficiali del ministero dell'Interno nei giorni scorsi - concludeva la Rosa nel pugno - hanno ipotizzato riparti di seggi in ogni caso tra le sole liste che abbiano raggiunto il 3% e l'ipotesi è palesemente illegittima».
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su