ROMA - Proseguono le indagini tecnico-scientifiche da parte della Polizia di Stato nel casolare dove ieri è stato arrestato il boss Bernardo Provenzano.
Un pool di investigatori composto da sei esperti dell'Ert (Esperti ricerca tracce) della Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine è infatti appositamente giunto stanotte a Palermo da Roma. Essi proseguiranno i rilievi nel casolare che si trova nelle campagne di Corleone dove ieri è stato catturato Bernardo Provenzano.
ACCERTAMENTI DOPO RITROVAMENTO LETTERE Il contenuto delle lettere trovate ieri dagli investigatori nel covo di Bernardo Provenzano ha portato a nuovi accertamenti, disposti dal procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone e dai pm Michele Prestipino e Marzia Sabella.
I magistrati per tutta la notte hanno esaminato, insieme agli investigatori dello Sco e della Mobile di Palermo, i «pizzini» recuperati nella masseria-ufficio di contrada Montagna dei Cavalli dove è stato arrestato il boss.
Si tratta di messaggi arrivati da diverse zone della Sicilia da parte dei capimafia locali in cui fanno riferimento a diversi argomenti che interessano l'organizzazione mafiosa, in particolare la gestione di alcuni appalti. Nelle lettere vi sono anche molti riferimenti a persone che fino adesso non sarebbero state mai sfiorate dalle indagini giudiziarie.
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