ROMA - «I gatti domestici italiani, come i polli dei nostri allevamenti, sono al sicuro dal virus dell'influenza aviaria». Getta acqua sul fuoco Carlo Scotti, presidente dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), dopo la notizia del ritrovamento, in un'isola tedesca del Mar Baltico, di una carcassa di gatto positiva al virus H5N1. Per l'Anmvi, il contagio, avvenuto in un'isola «dove sono stati ritrovati oltre 100 uccelli morti, non ci dice niente di nuovo sul virus in sè».
«I proprietari di gatti che vivono in casa possono stare tranquilli - spiega all'ADNKRONOS SALUTE Scotti - e anche chi vede scorrazzare intorno al proprio giardino quei mici che vivono in semilibertà. Sappiamo infatti che piccioni e passeracei che vivono a ridosso delle abitazioni sono immuni al virus dell'influenza aviaria. Dunque anche per quei gatti che mangiano un po' a casa un po' "fuori" non ci sono pericoli». Per il veterinario le uniche preoccupazioni riguardano «i gatti randagi che possono cibarsi di carogne di uccelli migratori uccisi dall'H5N1. Ma anche in questi casi si tratta di un'evenienza rara. E comunque non ci sono pericoli per l'uomo».
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