PALERMO - La polemica sull'Islam, infuocata dopo l'apparizione dell'ormai ex ministro Roberto Calderoni con una maglietta contenenti le vignette anti Maometto, arriva anche nell'ultimo lembo dell'Europa, sull'isola di Lampedusa, dove c'è un'esponente della Lega, Angela Maraventano, candidata alle prossime elezioni politiche. Da questa mattina campeggiano lungo le strade principali dell'isola di Lampedusa manifesti anti Lega a firma dell'Unione in cui si chiede al sindaco, Bruno Siragusa, di «non permettere più a nessuno di sventolare la bandiera della Lega davanti al monumento del Comune».
Il chiaro riferimento è proprio alla «pasionaria» della Lega di Lampedusa, Angela Maraventano, amica di Umberto Bossi e dello stesso Calderoni, che con il fazzoletto al collo, quasi quotidianamente fa sventolare la bandiera della Lega davanti al monumento di Pomodoro nella piazza principale dell'isola, approdo di migliaia di immigrati.
«Adesso mi sento minacciata da questi comunisti. - confida la Maraventano - Anche io credo che l'uscita di Calderoni sia stato un errore, ma credo anche che in Italia si debba avere il diritto di potere avere le proprie idee, anche se si è un esponente del Governo. Adesso, però, la situazione si è fatta pericolosa».
Ecco perchè, la Maraventano chiede «ufficialmente che da domani le frontiere dell'isola vengano chiuse agli immigrati che continuano a sbarcare sull'isola». «Già nell'87 - ha detto ancora - siamo stati bersaglio di Gheddafi. Non vorremmo che succedesse ancora una volta».
La Maraventano non risparmiale critiche agli esponenti dell'Unione dell'isola. «Stanno istigando gli islamici contro di me».
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