BARI - «Abbiamo bisogno di una Banca d'Italia autonoma, competente e coeva con il mondo in cui si trova ad agire. Non serve un'istituzione feudale quando il feudalismo non c'è più». Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, intervenendo al VI Congresso nazionale della Fisac-Cgil.
Secondo Epifani la legge sul risparmio «è arrivata tardi, non risolve i problemi», ma sicuramente ne attenua alcuni. Il cambio della guardia in Bankitalia è un segnale: «Le vicende degli ultimi mesi hanno pesato sulla nostra immagine all'estero, per questo bisogna cambiare pagina e per questo ora sembra che siamo pronti a partire. La storia dei furbetti del quartierino ci dice che non ci sono solo responsabilità esterne al sistema finanziario, ma anche qualcuna interna. Proprio per questo - ha aggiunto Epifani - serve maggiore trasparenza».
Per Epifani il settore bancario-assicurativo è quello che negli ultimi anni «è cresciuto meglio e si è riformato. Magari altri settori esposti alla concorrenza fossero stati capaci di farlo...». Nella crescita del sistema creditizio e nella sua trasformazione un ruolo lo hanno avuto anche i sindacati: «Nella gestione delle grandi imprese la dialettica è fondamentale per il management, per l'azienda stessa e per i lavoratori. Nel settore bancario questa dialettica tra sindacati ed aziende è stata rispettosa ed autonoma: quando si fa così - ha concluso Epifani - il sindacato non è più un ostacolo ma un fattore dei processi di trasformazione».
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