ROMA - Dicembre: tempo di regali, di festeggiamenti in famiglia e di tredicesime. Ma anche di tasse, rate e canoni. Con l'avvicinarsi del Natale molti italiani stanno già pensando alla busta paga più pesante che arriverà, come di consueto, sotto l'albero. Più che in viaggi e regali, le tredicesime serviranno però, quest'anno come non mai, a far fronte alle innumerevoli scadenze fiscali, a cominciare dall'Ici che assorbirà quasi un quinto dell'attesa ragalia natalizia.
A fare i conti su come verranno impiegate le tredicesime è stata l'Adusbef, secondo cui, pagate tutte le tasse, alla fine nelle tasche degli italiani resterà poco meno del 20% della tredicesima mensilità. Secondo l'associazione dei consumatori le buste paga e le pensioni si arricchiranno a dicembre complessivamente di 31,6 miliardi, ma circa il 60% sarà mangiato dal fisco, mentre un altro 21% servirà «a rimborsare i debiti pregressi». Categoria per categoria, ai pensionati arriveranno 9,3 miliardi, ai lavoratori pubblici 7,8 miliardi e ai dipendenti privati di agricoltura, industria e terziario 13,5 miliardi.
A «bruciare un'ampia fetta» sarà innanzitutto l'Ici: entro il 20 dicembre, spiega l'Adusbef, saranno infatti versati in totale 5,5 miliardi di euro (oltre il 17% del monte totale). La rc auto «mangerà 4,5 miliardi, circa il 14% delle tredicesime», mentre 3,9 miliardi di euro serviranno per pagare le rate dei mutui per la casa, sui quali peraltro «incombe, almeno per i prestiti a tasso variabile, il rialzo dei tassi già programmato dalla Bce».
Ma «il salasso per le famiglie - continua l'associazione guidata da Elio Lannutti - non finisce qui: oltre 3 miliardi se ne andranno infatti per pagare le tasse di auto e moto, mentre 1,5 miliardi spariranno per il canone Rai». E non solo: «la tredicesima per la maggior parte delle famiglie è già stata ipotecata non solo per pagare tasse, ratei e bollette delle utenze domestiche (Enel, Telecom, Eni), ma un ulteriore 22%, pari a oltre 7 miliardi di euro, servirà per pagare i prestiti contratti con banche, finanziarie, parenti e amici».
Per scopi più piacevoli, conclude l'Adusbef, restano quindi all'incirca 6 miliardi di euro complessivi, meno del 20% del monte di partenza, «che potranno essere spesi per cenone, regali e qualche viaggio». Per l'associazione si tratta comunque di «una miseria che non servirà a rilanciare i consumi, nè ad alleviare le preoccupazioni di famiglie sempre più impoverite da rincari selvaggi e da un incerto futuro».
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