
GINEVRA - «Non vi è rischio per la salute» nel latte della Nestlè ritirato in Italia ed in altri tre Paesi europei, ha affermato oggi la multinazionale dell'alimentare dal quartiere generale in Svizzera.
La Nestlè ha deciso oggi di procedere al richiamo di «diversi milioni» di litri di latte per l'infanzia in Italia, ma anche in Francia, Spagna e Portogallo, ha affermato a Vevey (Svizzera) il portavoce del gruppo.
«L'eccitazione suscitata dalla vicenda mi sembra sproporzionata dato che non vi è rischio per la salute», ha detto all'Ansa il responsabile della comunicazione di Nestlè, Xavier Perroud.
«C'è un consenso scientifico molto chiaro che mostra che non vi è un problema di salute, ma dopo alcune dichiarazioni ci è sembrato ragionevole mostrare che siamo coscienti dell'importanza della qualità e procedere quindi al ritiro», ha insistito.
In questo momento, «Nestlè procede al richiamo in quattro Paesi europei», ma l'Italia è il principale mercato per questo prodotto» ed è quindi qui che è ritirata la stragrande maggioranza dei lotti. Ma le quantità sono state esagerate, secondo Perroud. «Non si tratta di trenta milioni di litri di latte, ma due milioni di litri al massimo. Il dato di 30 milioni di litri è un'esagerazione». Negli altri Paesi le quantità interessate sono «nettamente inferiorì, ha aggiunto.
«L'operazione si sta svolgendo normalmente e la situazione dovrebbe normalizzarsi molto rapidamente (...) Non si tratta di un problema relativo al prodotto, ma di imballaggio. Il problema è stato identificato e in futuro sapremo» come evitarlo. Secondo Perroud, la vicenda non avrà nessun impatto sui risultati del gruppo. «Si tratta di un prodotto tra tanti», ha affermato.
L'azienda di Vevey conta 500 stabilimenti in 83 Paesi e 247.000 dipendenti.
Nel 2004 il fatturato ha toccato quota 56,197 milioni di euro, con un utile di esercizio di 4.350 miliardi di euro.
Il latte è un argomento delicato per Nestlè. La multinazionale è stata infatti spesso accusata da alcune organizzazioni non governative di promuovere nei paesi in via di sviluppo i sostituti del latte materno a scapito dell'allattamento al seno. La Nestlè risponde - sul sito Internet - che «in tutti i Paesi, Nestlè si conforma all'implementazione dei Governi del Codice Internazionale di Commercializzazione dei sostituti del latte materno, emanato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
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