ROMA - Questa mattina una rappresentanza dei lavoratori precari dell'Isfol ha protestato sotto la sede dell'Istituto, in concomitanza della presentazione alla stampa del Rapporto 2005. Alla base della protesta, l'incertezza sul futuro occupazionale di 466 lavoratori a termine (su 545 addetti complessivi), i cui contratti sono stati finora garantiti da finanziamenti provenienti dai Fondi strutturali e da altri programmi comunitari, come Fse, Fesr, Leonardo e Equal. La disponibilità di tali fondi, però, è garantita fino al 2006. «Non c'è una sola attività di ricerca dell'Isfol - si legge in un comunicato di Flc-Cgil e Uil-Pa - che possa essere realizzata senza il prezioso e continuo contributo del personale precario, non ultimo il Rapporto presentato oggi. Il personale dell'Isfol chiede ora al ministro del Lavoro un intervento concreto e urgente per risolvere un problema che riguarda il futuro di risorse di elevata qualificazione e il futuro stesso dell'Isfol».
«Si tratta di tensioni dovute alla consapevolezza delle scadenze in corso - ha affermato Sergio Trevisanato, presidente dell'Isfol - ma mi preme sottolineare che l'anno che si sta chiudendo è stato molto intenso e ora abbiamo un nuovo statuto, un nuovo regolamento, un nuovo direttore generale e un bilancio triennale. Il tutto all'insegna della rigorosità dell'Isfol. E noi configuriamo che questo patrimonio di conoscenze, che sono i ricercatori, venga mantenuto nel tempo perchè altrimenti si perderebbe una risorsa preziosa».
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