ROMA - Circa 300mila studenti medi e universitari sono scesi oggi in piazza in decine di località italiane nell'ambito della Giornata di mobilitazione studentesca mondiale. A stimare la partecipazione è l'Unione degli Universitari (Udu) che ha promosso l'iniziativa nel nostro Paese assieme a Unione degli studenti (Uds) e Mutua studentesca. Oltre 90, secondo l'Uds, le città coinvolte. Obiettivo della mobilitazione - ricorda l'Uds in una nota - «rivendicare la centralità del sapere e della cultura come chiave per l'emancipazione delle persone dalla precarietà. Gli studenti chiedono diritti e partecipazione all'interno dei luoghi pubblici del sapere, in cui vivono e vogliono crescere come cittadini a pieno titolo». Per questo tra le rivendicazioni c'è una carta di cittadinanza studentesca, per l'accesso al sapere e alla cultura. «Come abbiamo fatto attraverso una piattaforma di dieci punti presentata a deputati e senatori dell'Unione, chiediamo - ribadisce l'Uds - il rilancio della scuola a partire dalla costituzione di un biennio unitario, dall'innalzamento dell'obbligo a 18 anni, dall'introduzione di uno Statuto degli Studenti in stage, dalla valorizzazione della partecipazione a tutti i livelli, dal rilancio dell'autonomia, dal diritto allo studio e da un piano per l'edilizia scolastica».
Secondo l'Uds, che prende le distanze da «ogni forma irrispettosa di manifestazione», hanno sfilato 20.000 studenti a Roma, 15.000 a Milano, 10.000 a Torino, 30.000 a Napoli, 15.000 a Palermo, 1.500 a Catanzaro, 2.000 a Bari, 6.000 a Lecce, 5.000 a Salerno, 6.000 a Siracusa, 5.000 a Genova, 3.000 a Vicenza, 3.000 a Sassari, 2.000 a Firenze.
La mobilitazione di oggi - sottolinea in una nota l'Unione degli Universitari «non è un appuntamento qualunque o legato semplicemente agli ultimi disastrosi provvedimenti del governo, ma una mobilitazione per i diritti e l'autonomia sociale degli studenti, per riaffermare che la cultura e il sapere sono gli strumenti di libertà e di emancipazione degli individui in Italia, in Europa e nel mondo». Una giornata di mobilitazione che continuerà fino a notte inoltrata con numerosi concerti e iniziative culturali.
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