
CITTA' DEL VATICANO - Charles De Foucauld ci invita alla «fraternità universale», che ha vissuto nel Sahara, tra i tuareg, ci invita «all'amore di cui il Cristo ci ha dato l'esempio». Benedetto XVI ha ricordato così il nuovo beato della chiesa cattolica, che con Maria Pia Mastena e maria Crocifissa Curcio hanno consacrato l'esistenza a Cristo e ripropongono ad ogni cristiano l'ideale sublime della santità.
Il papa, come è orami consuetudine per le beatificazioni, è arrivato in San Pietro al termine del rito, ha compiuto la venerazione delle reliquie e ha rivolto il suo saluto ai presenti.
Charles De Foucauld, Maria Pia Mastena e Maria Crocifissa Curcio, ha detto il papa, «in forme diverse, hanno consacrato l'esistenza a Cristo e ripropongono ad ogni cristiano l'ideale sublime della santità».
«Rendiamo grazie per la testimonianza data da Charles De Foucauld», ha detto Ratzinger, ricordando che «durante la sua vita contemplativa e nascosta a Nazareth incontro la verità dell'umanità di Gesù, invitandoci a contemplare il mistero dell'incarnazione; in quel luogo, egli ha appreso molto sul Signore che voleva vivere con umiltà e povertà. Egli ha scoperto che Gesù, venuto a ricongiungersi con la nostra umanità, ci invita alla fraternità universale», che De Foucauld «ha vissuto più tardi nel Sahara».
«Quanto mai attuale è il carisma della Beata Maria Pia - ha aggiunto il papa - che, conquistata dal Volto di Cristo, ha assimilato i sentimenti di dolce premura del Figlio di Dio verso l'umanità sfigurata dal peccato, ne ha concretizzato i gesti di compassione ed ha poi progettato un Istituto con la finalità di 'propagare, riparare, restituire l'immagine del dolce Gesù nelle animè. Questa nuova Beata ottenga per tutti coloro che la venerano con affetto e devozione il dono d'un costante anelito alla santità».
La Beata Maria Crocifissa Curcio ha posto al centro della sua vita la «presenza di Gesù misericordioso, incontrato e adorato nel Sacramento dell'Eucaristia. Un'autentica passione per le anime ha caratterizzato l sua esistenza», ha sottolineato Benedetto XVI: «La sua esistenza fu un continuo pregare anche quando si recava a servire la gente, specialmente le ragazze povere e bisognose».
«Cari fratelli e sorelle, rendiamo grazie al Signore per il dono di questi nuovi Beati e sforziamoci di imitarne gli esempi di santità. La loro intercessione ci ottenga di vivere nella fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa», ha concluso il papa.
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