WASHINGTON - Il vice-premier iracheno Ahmad Chalabi prosegue oggi la sua visita a Washington, dopo essere stato ieri ricevuto dal segretario di Stato americano Condoleezza Rice.
Il discusso esponente della diaspora irachena, che ebbe un ruolo di primo piano nell'indurre gli Stati Uniti alla guerra, ha dichiarato che «è più importante guardare al futuro che al passato».
La visita di Chalabi è cominciata quasi in coincidenza con il sì unanime del Consiglio di Sicurezza dell'Onu alla proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2006, della forza militare multinazionale, accogliendo una richiesta del premier iracheno Ibrahim al Jaafari.
La decisione dell'Onu è stata giudicata dal rappresentante degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, ambasciatore John Bolton, «un segnale significativo» del coinvolgimento internazionale nel processo di democratizzazione dell'Iraq.
La proroga è stata decisa mentre le truppe americane e irachene concludevano l'operazione "Cortina d'Acciaio" lungo la Valle dell'Eufrate e presso il confine con la Siria, rendendo apparentemente sicura la città di Husaybah.
I risultati militari nel Nord non hanno, però, frenato violenze anche letali altrove nel Paese nelle ultime 24 ore, con il decesso, a ovest di Baghdad, di un marine saltato sull'ennesimo ordigno esplosivo.
Dopo l'agguato mortale, martedì, a un avvocato difensore del processo a Saddam Hussein, la Casa Bianca ha constatato la necessità che il giudizio vada avanti in condizioni di maggiore sicurezza, mentre gli altri legali minacciano di non ripresentarsi in aula in questa situazione.
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