PARIGI - La repressione delle violenze nei sobborghi parigini passa anche per Internet. Tre ragazzi di sedici anni sono stati arrestati perché nei loro "blog" incitavano a unirsi alla rivolta che d aideci giorni infiamma le Banlieue. I tre abitano ad Aix-en-Provence e le loro pagine erano ospitate dal sito di una radio giovanile, "Skyrock".
Internet è diventato il principale forum internazionale di dibattito su quanto accade in Francia. Un sito utilizzato dalla comunità nordafricana, "afrik.com", mostra la foto di quello che dovrebbe essere un agente in borghese che spara un proiettile di gomma contro un manifestante a terra.
Ma è sui blog che soprattutto i giovani si confrontano su quanto sta accadendo nelle periferie parigine. «Dopo un paio di notti di devi chiedere se davvero questa gente si siede attorno a un tavolo per decidere di dare fuoco alle auto» si legge ad esempio sul "poliblogger.com".
Su un forum ospitato da Yahoo, invece, un reportage sugli scontri è accompagnato da più di 50mila commenti, perlopiù provenienti dagli Stati Uniti, il cui tenore medio è: «imponete la legge marziale» e «sparate per uccidere». Sul sito "Iowa voice" viene messa in discussione la volontà del governo di Parigi di schierare l'esercito e viene stigmatizzata la «ghettizzazione» cui è stata sottoposta «l'enorme quantità di immigrati musulmani arrivata in Francia».
Su un altro sito, "raphaelsatter.com", si ipotizza invece che dietro gli scontri non ci siano né l'esasperazione di una comunità povera, né motivazioni religiose, ma la «tradizione gallica di sommosse proletarie» e il fascino che la «politica rivoluzionaria» esercita ancora sulle masse francesi.
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