ROMA - L'opera di Pinter in Italia all'inizio è apparsa su riviste teatrali e da queste arriva in scena negli anni Sessanta. Quindi pubblica i suoi drammi Einaudi, che manda in libreria due volumi intitolati semplicemente «Teatro» nel 1972 e nel 1977, quando sempre da Einaudi esce anche il saggio «Il teatro di Pinter» a firma di Guido Davico Bonino. Sarà lui a curare in seguito la pubblicazione dei nuovi testi dell'autore inglese nella Collezione Teatro, dove proseguono tutt'ora, e, nel 1995, i due volumi di «Teatro» aggiornati nella Einaudi Tascabili. Solo alcuni testi minori, col titolo «Dialoghi e monologhi» li ha pubblicati Gremese nel 1992 a cura di Rodolfo Di Giammarco.
Portano il marchio di Einaudi anche la traduzione italiana del romanzo «I nani», uscito nel 1993, e le sceneggiature di «La donna del tenente francese» e «Proust». Le poesie invece le ha pubblicate nel 1992 Gremese a cura di Roberto Sanesi.
L'attenzione critica, dopo il libro di Davico Bonino, primo studio completo su Pinter anche rispetto al mondo anglosassone, conta un quaderno dello Stabile del Friuli «Harold Pinter» a cura di Roberto Canziani e Lorenzo Codelli del 1989, cui si aggiunge la monografia sempre di Canziani, questa volta con Gianfranco Capitta, «Harold Pinter, un ritratto», edita da Anabasi nel 1995. Da segnalare anche l'intervista con Lawrence M. Bensky del 1966 sul proprio lavoro, compresa nel volume «Un mestiere chiamato desiderio - Beckett, Ionesco, Miller, Pinter, Willimas», tradotto da Minimum fax nel 1999. Sempre restando in Italia, va ricordato anche il volume «Pinter e il cinema» di Paolo Bertinetti e Gianni Volpi, pubblicato a cura dell'Aiace nel 1984.
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