
ROMA - Una manovra da 20 miliardi, che rinvia la definizione del pacchetto famiglia, sulla quale verrà chiesta la fiducia in Parlamento. Questa la finanziaria 2006 approvata dal Consiglio dei ministri al termine di una riunione di quattro ore e dopo 80 ore di elaborazione al ministero dell'Economia.
Così la presentano, nella conferenza stampa al termine del Consiglio, il premier Berlusconi e il ministro Giulio Tremonti. Una finanziaria che è, per entrambi, «assolutamente responsabile» e «non elettorale». Non prevede tagli, sottolinea il premier ma «sacrifici di spesa» sì.
La manovra è articolata in tre pezzi, spiega Tremonti nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Il primo, dice il ministro, 'valè 11,5 mld e sono «quelli necessari alla correzione dei conti pubblici convenuta con Bruxelles». Ci sono poi 4,5 miliardi «necessaria per la tenuta di molte voci di bilancio come, per esempio, il bonus autostrasporto» . Infine, l'ultimo pezzo riguarda i 4 miliardi «destinati a sviluppo e solidarietà» ma questa formula, spiega Tremonti, deve essere sviluppata e approfondita, in particolare per quel che riguarda gli interventi a favore della la famiglia. Le risorse sono sicure, dunque, ma le misure specifiche verranno «definite nei prossimi giorni nella coalizione, nel governo e tra il Senato e la Camera».
«E' stato istituito un fondo presso la presidenza del Consiglio», ha precisato poi Tremonti, che ammonta appunto a 4 miliardi. Di questi 1,3 miliardi - viene poi spiegato - saranno destinati alla famiglia. Per attivarlo occorreranno delle misure specifiche, che saranno poi inserite nella finanziaria stessa durante l'esame da parte del Parlamento.
Dunque, al di là delle voci certe per assicurare la correzione dei conti concordata con l'Unione europea, e alcune altre poste più o meno obbligate, tutto il resto (dal bonus bebè a quello per gli anziani disagiati, dai distretti produttivi agli aiuti per i libri scolastici) sarà affrontato nel percorso parlamentare. Durante il quale, in ogni caso, arriverà la richiesta del voto di fiducia. Tremonti lo dice esplicitamente. «Il Consiglio dei ministri ha dato al vicepremier Fini e al vicepremier Tremonti la facoltà di porre la fiducia in Parlamento», afferma il ministro. E' una verà novità. Per le ultime tre finanziarie il governo è ricorso massicciamente al voto di fiducia, ma non lo aveva mai annunciato prima e men che mai il giorno stesso del varo.
L'esame parlamentare potrebbe riservare comunque molte sorprese. Aleggia il possibile arrivo del condono fiscale. Tremonti assicura «non se ne è parlato» anche se ad ammettere che il tema èsul tappeto è stato lo stesso Berlusconi, prima di entrare al Consiglio dei Ministri. Tremonti ha comunque difeso i condoni del passato e sono molti i parlamentari che, dopo aver partecipato alla no-stop notturna, giurano sull' arrivo certo delle sanatorie, questa volta non solo fiscali ma anche previdenziali. Ad escluderlo, invece, è il ministro per le Politiche Agricole Gianni Alemanno: «non sarà nel maxi-emendamento», pur ammettendo che la manovra «è un' opera incompiuta».
Carmen Carlucci
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