Le ultime rilevazioni evidenziate dall'Unione italiana avicoltura (Una) mettono in evidenza segnali di calo dei consumi di carni di pollo e tacchino di circa il 10%. Anche il 2004 era stato caratterizzato da un calo dei consumi attestato attorno all' 1,7% rispetto al 2003. Il settore avicolo, in ogni caso, si è confermato lo scorso anno tra quelli di punta dell'agroalimentare italiano, registrando un fatturato di 4,5 miliardi di euro.
In calo nel 2004 anche la produzione, che è stata di 1.134.000 tonnellate (-1,4%): 675.000 tonnellate di pollo, 298.000 di tacchino, 86.000 di gallina e 75.000 di altre specie avicole. Il consumo è stato di 1.068.000 tonnellate (-1,7%). A testa ogni italiano ha mangiato 18,4 chili di pollame (11 chili di carne di pollo, 4,6 di tacchino, 1,5 chili di gallina e 1,3 chilogrammi di altre specie avicole allevate).
Per quanto riguarda i prezzi, il divario tra consumo e produzione è diventato più evidente. Secondo le stime dell'Una, dal 2001 al 2004 i prezzi al dettaglio di pollo e tacchino sono cresciuti del 7,2%, mentre quelli alla produzione sono saliti solo del 3,3%. Il saldo dell'interscambio commerciale rimane positivo (+66.000 tonnellate), ma negli ultimi anni ha subito un andamento decrescente: nel 2002 era di 113.000 tonnellate. L'anno scorso le esportazioni di pollame sono state pari a 127.000 tonnellate.
Situazione leggermente migliore per il settore delle uova sul fronte dei consumi. L'anno scorso gli italiani hanno consumato 222 uova a testa, pari a 14 chili pro-capite: 218 nel 2003 (13,7), 223 nel 2002 (14,1). Anche nel 2004 la produzione è aumentata e ha superato la quota di 13 miliardi di uova, pari a 822.000 tonnellate contro le 808.000 del 2003 e le 806.000 del 2003. Dal punto di vista dei prezzi, la situazione del comparto delle uova presenta alcune difficoltà. Dal 2001 al 2004 il loro prezzo alla produzione è salito solamente dello 0,5%, toccando il minimo storico. Un andamento che sta continuando anche nei primi mesi del 2005 e che non ha riscontro nel prezzo finale. Infatti, nello stesso periodo, il prezzo al dettaglio delle uova è salito del 9,3%, rendendo ancor più ampio il gap tra i prezzi al consumo e alla produzione.
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