BARI - «Stimo governando nell'emergenza anche per i tagli delle risorse che pure ci sono dovute». Ninte giri di parole nel discorso di benvenuto che il sindaco di Bari Michele Emiliano rivolge a Silvio Berlusconi all'inaugurazione della 69^ edizione della Fiera del Levante, contestando al premier i tagli ritenuti «senza precedenti».
«Bari è la città metropolitana che le alchimie di quest'ultima Finanziaria hanno penalizzato più di ogni altra in Italia, nonostante i fiduciosi auspici che le avevamo formulato in questa sede l'anno scorso».
Non sono poi mancate le frecciate alla politica estera italiana con la richiesta di ritirare le truppe dall'Iraq e una promessa: «abbatteremo Punta Perotti, due passaggi ampiamente applauditi dalla platea.
«Bari ha spesa corrente enormemente inferiore a quella di altre città metropolitane - ha sottolineato Emiliano - fra il 30 e il 40% in meno per cittadino rispetto a Napoli, Genova, Palermo, Bologna, Roma, e quasi la metà di Firenze e di Venezia. Queste risorse - ha detto ancora Emiliano - ci sono dovute almeno sino a quando non avremo libera capacità impositiva che qui vogliamo rivendicare».
CI DICA OGGI DATA RITIRO TRUPPE
«Mi auguro dal più profondo del cuore che lei abbia scelto Bari e proprio questa sede per comunicare la data entro la quale saranno ritirate le nostre truppe dall'Iraq».
«Noi glielo chiediamo - ha aggiunto Emiliano sempre rivolgendosi al premier - come pure le chiediamo di deviare le risorse attualmente impiegate per la missione in Iraq verso investimenti destinati allo sviluppo, per costruire una rete ferroviaria decente che ad esempio renda un po' meno problematico il viaggio da Bari a Napoli o da Salerno a Reggio Calabria».
«ABBATTEREMO PUNTA PEROTTI»
«Noi, Punta Perotti, sapendo di averla dalla nostra parte, l'abbatteremo, e l'abbatteremo subito». Il riferimento di Emiliano è alle parole che Berlusconi disse nella sua visita a Bari all'inizio della legislatura, nel settembre 2001, sempre per l'inaugurazione della Fiera del levante: «Quelle costruzioni vanno demolite!», fu la perentoria indicazione data da Berlusconi, affacciato su un belvedere della muraglia di Bari, all'allora sindaco, Simeone Di Cagno Abbrescia, riferendosi all'«ecomostro» di Punta Perotti.
Quei palazzi mai finiti - 300.000 metri cubi di cemento, tre edifici di una decina di piani ciascuno, a meno di 300 metri dal mare in posizione perpendicolare rispetto alla costa - erano già allora al centro di altrettanto infinite polemiche ambientaliste e vicende giudiziarie. Il premier in quella circostanza visitò le zone più belle della città vecchia, quelle allora appena recuperate dal degrado. «Va valorizzata - disse Berlusconi - la ricchezza di questo patrimonio architettonico; il lungomare va abbellito ulteriormente».
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