WASHINGTON - Le autorità denunciano i saccheggi che imperversano nella New Orleans allagata e praticamente abbandonata, quattro giorni dopo il passaggio dell'uragano Katrina. Ma, fra la gente, c'è anche chi esalta gli «sciacalli» come eroi.
Una donna ha raccontato di essere stata salvata da una banda di saccheggiatori di strada, che con un battello rubato l'hanno soccorsa e strappata alla sua casa inondata.
E un'altra donna, rifugiata al SuperDome, riferisce che gruppi di persone hanno distribuito il cibo di cui s'erano illegalmente impadroniti alla gente lì stipata, che, altrimenti, non avrebbe avuto di che mangiare.
Alcuni saccheggiatori affermano di essersi impossessati solo delle cose loro indispensabili, alimentari, medicinali e generi di prima necessità. Ma è anche vero che, in altri casi, gli «sciacalli» hanno portato via elettrodomestici, gioielli e persino armi.
Esperti di etica partecipano a un dibattito mediatico, avviato negli Stati Uniti, sulla liceità, o meno, dei saccheggi. Mark Bernstein, docente alla Purdue University, giustifica le scorrerie quando servono a salvare vite umane.
Ma un suo collega dell'Università della North Carolina, Jan Boxill, dice che la gente a New Orleans è «regredita allo stato di natura» e vive in un ambiente senza regole e servizi, dove l'esigenza di soddisfare i propri bisogni è l'unica legge.
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