PALERMO - Già all'opera da questa mattina per trovare i resti sul fondo marino dell'Atr 72 della Tuniter precipitato sabato scorso, la nave idrografica "Magnaghi", messa a disposizione dalla Marina Militare per coadiuvare le ricerche del relitto del velivolo e dei dispersi che dal giorno della tragedia vedono al lavoro squadre della Guardia Costiera e dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco. La nave è giunta a Palermo ieri sera ma ha iniziato le ricerche solo questa mattina.
La "Magnagh", che si avvale di una strumentazione tecnica in grado di scandagliare i fondali anche a notevoli profondità, è alla ricerca della parte anteriore e della coda dell'Atr che in seguito all'impatto si sono inabissate a circa 1500 metri. Un ritrovamento ritenuto dalle Autorità che stanno svolgendo l'inchiesta sul disastro aereo, di grande importanza perchè è proprio nella cabina di pilotaggio dell'aereo che si trova la scatola nera, l'unica in grado di fare piena luce su quanto accaduto sabato dopo il decollo dell'Atr da Bari.
TEMPERATURE DEL MARE SCONGIURANO RISCHIO MORTE PER ASSIDERAMENTO
La ricerca compiuta dalla 'Magnaghì, salpata ieri da Taranto, si va ad aggiungere a quelle già compiute dalla nave "Urania", messa a disposizione dal Cnr, che sta elaborando i dati dei rilevamenti barometrici effettuati in questi giorni.
Proseguono, nel frattempo, le ricerche della Guardia Costiera per ritrovare i tre uomini ancora dispersi in mare. Sono al lavoro otto unità navali, divise tra Guardia di Finanza e Guardia Costiera, un aereo della Capitaneria e un elicottero dei Vigili del Fuoco.
E proprio la Capitaneria di Porto ha invitato tutti a non smettere di sperare perchè secondo i dati emersi dalle tabelle statistiche che riportano le attuali temperature del mare, le quali si aggirano intorno ai 24 gradi, non sussiste il rischio di morte per assideramento che insorge solo quando la temperatura dell'acqua è inferiore ai 20 gradi, mentre ora è intorno ai 24.
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