ROMA - Sono tre i punti che Ds e Dl hanno chiesto di modificare prima dell'approvazione del pacchetto Pisanu: gli articoli 3, 10 e 17 del decreto. Il primo articolo, introduce la possibilità di espulsioni senza il nullaosta dell'Autorità giudiziaria. «Il problema -spiega Giovanni Kessler componente diessino della commissione Giustizia- è che un questore, il prefetto o il ministro stesso, potrebbero decidere un'espulsione senza sapere che quella persona è sotto indagine da parte di un'autorità giudiziaria. In tal caso, chiedere il nullaosta sarebbe necessario per evitare un danno maggiore».
Altro punto controverso dell'articolo 3, sottolineato anche dal capogruppo Ds Luciano Violante durante l'intervento in aula, con la richiesta di modifiche al decreto avanzata al governo, ma respinta, è l'espulsione senza controllo giudiziario, una norma già dichiarata incostituzionale.
«In pratica si dice -chiarisce l'esponente Ds- vai e poi decidiamo se l'espulsione è giusta o no. Sappiamo già che è incostituzionale ma loro pensano di aggirare il problema rendendola valida solo fino al 2007 come norma eccezionale. Non a caso su questo punto erano state sollevate molte perplessità anche al Senato».
Ds e Dl hanno chiesto alcune modifiche all'articolo 10 del decreto Pisanu a proposito del prelievo di saliva al quale non si dichiarano contrari, purchè però vengano rispettate le indicazioni della Corte Costituzionale. «La Consulta ha già emesso una sentenza in proposito nel '96 -aggiunge Kessler- e non a caso Pecorella e Taormina hanno presentato emendamenti in tal senso, pienamente condivisibili».
Infine tra gli articoli della discordia c'è il 17, che toglie alla polizia il compito di fare le notifiche giudiziarie, incarico che passerebbe agli ufficiali giudiziari con un prevedibile allungamento dei tempi, che secondo l'opposizione sarebbe eccessivo e provocherebbe notevoli problemi. «Nei nostri emendamenti -conclude Kessler- chiediamo che le notifiche vengano fatte alla Polizia giudiziaria presso la Procura che comunque non potrebbe occuparsi di antiterrorismo». Alle richieste dell'opposizione, però, il governo fa sapere che intende andare avanti con il testo approvato al Senato. Non si trova infatti l'accordo in un lungo vertice durante la sospensione dei lavori dell'aula.
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