LES COMBES (AOSTA) - «Odio e fanatismo». Sono questi per Papa Ratzinger gli elementi da sradicare dai cuori, perchè muovono i colpevoli degli «esecrandi attentati terroristici che hanno causato morte, distruzione e sofferenza in vari Paesi quali l'Egitto, la Turchia, l'Iraq e la Gran Bretagna».
Turbato dalle tragiche notizie dei nuovi attentati terroristici, Benedetto XVI affida «alla divina bontà i defunti, i feriti e i loro cari» e invoca l'Onnipotente «affinchè fermi la mano assassina di coloro che li hanno commessi e ne converta i cuori a pensieri di riconciliazione e di pace». E' questo il passaggio centrale del discorso che il Papa Ratzinger ha rivolto oggi a 8mila fedeli saliti alla Colonia Salesiana di Les Combes per la celebrazione dell'Angelus.
«Anche questi giorni di serenità e riposo sono stati turbati», ha rilevato Papa Ratzinger facendosi interprete dello sgomento che in questi momenti avvertono tutti. All'odio e al fanatismo, Benedetto XVI ha esortato a contrapporre un ben diverso binomio: quello costituito dalla fede e dalla ragione.
E ha contestualizzato questo invito nella situazione particolare dell'Europa ferita dagli attentati di Londra e smarrita per il rischio di perdere il riferimento alle sue radici. Nell'analisi di Papa Ratzinger è centrale l'elemento del dialogo tra le diverse religioni e culture e nel discorso c'è una forte sottolineatura della responsabilità che ciascun cristiano ha in questa direzione, con un richiamo particolare a quello che possono fare i giovani.
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