ROMA - La fiducia posta dal governo alla Camera sulla riforma dell'ordinamento giudiziario fa venir meno «l'utilità» del parere del Csm. Il vicepresidente del Csm, Virginio Rognoni, annuncia con una nota la cancellazione dall'ordine del giorno del plenum di Palazzo dei Marescialli del parere sulla riforma.
La discussione del parere doveva essere limitata solo al cosiddetto emendamento Bobbio, così come autorizzato la scorsa settimana dal presidente Ciampi.
«Il Governo - è scritto nel comunicato di Rognoni - nella seduta di ieri della Camera dei Deputati ha posto la questione di fiducia sulla legge delega di riforma dell'ordinamento giudiziario; per questa ragione non avrà corso la trattazione della pratica posta all'ordine del giorno delle sedute del 20 e 21 luglio, aventi per oggetto il parere sul paragrafo 3 della proposta di delibera della sesta Commissione».
«Con la posizione della questione di fiducia - prosegue il vicepresidente del Csm - viene meno l'utilità del nostro parere. Il Guardasigilli, infatti, a cui esso è rivolto, non ha più la possibilità di interloquire con il Parlamento sul testo della riforma che, ormai, rimane qual è».
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