ROMA - Il trattato di Schengen, firmato nel 1985, permette la libera circolazione delle persone tra i 15 Paesi che vi aderiscono con l'abolizione dei controlli sistematici dei documenti alle frontiere terrestri, marittime ed aeree. L'articolo 2 prevede però che per esigenze di ordine pubblico e sicurezza nazionale, in occasione ad esempio di grossi vertici internazionali o nel caso di minacce terroristiche, i controlli possano essere ripristinati per un determinato periodo.
Il trattato prende il nome dalla città lussemburghese in cui fu sottoscritto e si propone di creare all'interno dell'Unione europea un territorio senza frontiere chiamato 'spazio Schengen'. Attualmente ne fanno parte Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Islanda e Norvegia (queste ultime due non sono membri dell'Ue). In Italia il trattato è operativo dal 1997.
Norme comuni in materia di visti, diritto d'asilo e controllo alle frontiere esterne sono state adottate dai Paesi firmatari per consentire la libera circolazione delle persone.
Sul fronte della sicurezza, al fine di migliorare il coordinamento tra polizia, dogane e amministrazioni giudiziarie, e combattere, in particolare, terrorismo e criminalità organizzata, è stato creato il Sistema d'informazione Schengen (Sis), che permette di scambiare dati sull'identità delle persone e sulla descrizione degli oggetti ricercati.
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