Giorgetti: Masiello imperdonabile
di MASSIMO BARBANO
LECCE - Chi, in fatto di derby, è un capitano di lungo corso, sa bene che taroccare una partita del genere va moto al di là dell’illecito giuridico e sportivo. È un qualcosa che viola la buona fede, la passione sportiva.
«Se è vero che quell’autogol è stato volontario», afferma Pedro Pablo Pasculli, attaccante del Lecce a cavallo fra gli anni 80 e 90, «Masiello ha avuto davvero un gran bel coraggio. Fare una cosa del genere davanti al tuo pubblico, contro il Lecce è davvero il massimo. Sono rimasto choccato da questa notizia e ne ho parlato molto con gli amici. Quasi non ci credo, perchè il derby è una partita che non la vuole perdere nessuno. Lecce-Bari poi, è come se fosse un inter-Milan, un giocatore delle due squadre si farebbe mai un autogol? È impensabile. È stata sempre una partita combattutissima, sentita da ambo le parti. Ricordo i derby dei miei tempi, i tifosi ti spingevano alla vittoria. Mi auguro che tutto ciò non sia vero, altrimenti sarebbe davvero una grande amarezza per i tifosi di entrambe le parti».
Analogo pensiero quello di Rodolfo Giorgetti, protagonista di derby pugliesi su entrambe le sponde, dal 1996 al 2000 quella biancorossa e dal 2000 al 2002 in quella giallorossa. «È decisamente una situazione incresciosa ed è difficile parlarne. Il derby Bari-Lecce si è sempre giocato all’ultimo sangue. Io li ho giocati sia dall’una che dall’altra parte e la grande soddisfazione era quella di dare il mille per mille in campo per cercare di portare a casa la vittoria per la propria maglia. È difficile pensare che possa essere successo quello che si dice. Se veramente è così, Masiello ha fatto il grande errore della sua vita e non potrà mai perdonarselo. Il derby rimane nei ricordi di un calciatore. Ne ricordo uno in particolare dopo qualche settimana che ero andato via da Bari e mi ritrovai il Bari da avversario con la maglia del Lecce. Vincemmo proprio grazie ad un mio assist. I tifosi baresi ci restarono male, perchè avevo appena cambiato maglia, ma credo che capirono che la lealtà non è quella di indossare la stessa maglia per tutta la vita, ma essere serio nel momento in cui la indossi. Io credo di aver dato il massimo quando ho giocato a Bari e altrettanto ho fatto a Lecce».
E veterano del derby per antonomasia è Roberto Rizzo, detto «Roby-gol» proprio per il gol vincente messo a segno nel derby del 1985. Per ironia della sorte, Rizzo era fra gli addetti ai lavori di quel famigerato derby del 15 maggio scorso, come allenatore in seconda dei giallorossi. «Non so che dire, non mi meraviglio più di nulla, ma a me tutta questa storia sembra impossibile. Però credo che bisogna attendere le decisioni della magistratura senza farsi condizionare dalle impressioni. Per esempio, quell’autorete di Masiello mi è sempre sembrata come il classico intervento di chi vuole buttare la palla fuori e invece la mette nella propria porta, una papera, ma niente di più. Ora, col senno di poi, quella stessa scena ti induce ad altre interpretazioni. Insomma, non bisogna dare giudizi affrettati. La mia sensazione di quella partita fu di una gara molto tirata. Noi andammo in vantaggio, ma loro crearono due grosse occasioni per pareggiare e fino al due a zero se la giocarono con molta determinazione. Poi, dopo il secondo gol, è inevitabile che accusarono il colpo, ma la partita a quel punto era decisa. E poi, penso un’altra cosa. Se veramente la partita fosse stata truccata, non credo che Olivera ci avrebbe rimesso un ginocchio, un giocatore, per altro, le cui quotazioni di mercato stavano crescendo vertiginosamente e che invece quell’infortunio ne rallentò la carriera. Insomma, dalla panchina mi sembrò una partita assolutamente vera come lo sono sempre stati i derby pugliesi. Ricordo che ai miei tempi facevamo fatica anche ad entrare ed uscire dagli spogliatoi ed in campo erano battaglie. Ma anche negli ultimi anni è stato così, sono state delle partite sempre molto intense dal punto di vista caratteriale ed emotivo e quella non era diversa dalle altre. Certo, a sentire oggi le dichiarazioni di Masiello cambia un pò tutto, ma io continuo a non crederci».
LECCE - Chi, in fatto di derby, è un capitano di lungo corso, sa bene che taroccare una partita del genere va moto al di là dell’illecito giuridico e sportivo. È un qualcosa che viola la buona fede, la passione sportiva.
«Se è vero che quell’autogol è stato volontario», afferma Pedro Pablo Pasculli, attaccante del Lecce a cavallo fra gli anni 80 e 90, «Masiello ha avuto davvero un gran bel coraggio. Fare una cosa del genere davanti al tuo pubblico, contro il Lecce è davvero il massimo. Sono rimasto choccato da questa notizia e ne ho parlato molto con gli amici. Quasi non ci credo, perchè il derby è una partita che non la vuole perdere nessuno. Lecce-Bari poi, è come se fosse un inter-Milan, un giocatore delle due squadre si farebbe mai un autogol? È impensabile. È stata sempre una partita combattutissima, sentita da ambo le parti. Ricordo i derby dei miei tempi, i tifosi ti spingevano alla vittoria. Mi auguro che tutto ciò non sia vero, altrimenti sarebbe davvero una grande amarezza per i tifosi di entrambe le parti».
Analogo pensiero quello di Rodolfo Giorgetti, protagonista di derby pugliesi su entrambe le sponde, dal 1996 al 2000 quella biancorossa e dal 2000 al 2002 in quella giallorossa. «È decisamente una situazione incresciosa ed è difficile parlarne. Il derby Bari-Lecce si è sempre giocato all’ultimo sangue. Io li ho giocati sia dall’una che dall’altra parte e la grande soddisfazione era quella di dare il mille per mille in campo per cercare di portare a casa la vittoria per la propria maglia. È difficile pensare che possa essere successo quello che si dice. Se veramente è così, Masiello ha fatto il grande errore della sua vita e non potrà mai perdonarselo. Il derby rimane nei ricordi di un calciatore. Ne ricordo uno in particolare dopo qualche settimana che ero andato via da Bari e mi ritrovai il Bari da avversario con la maglia del Lecce. Vincemmo proprio grazie ad un mio assist. I tifosi baresi ci restarono male, perchè avevo appena cambiato maglia, ma credo che capirono che la lealtà non è quella di indossare la stessa maglia per tutta la vita, ma essere serio nel momento in cui la indossi. Io credo di aver dato il massimo quando ho giocato a Bari e altrettanto ho fatto a Lecce».
E veterano del derby per antonomasia è Roberto Rizzo, detto «Roby-gol» proprio per il gol vincente messo a segno nel derby del 1985. Per ironia della sorte, Rizzo era fra gli addetti ai lavori di quel famigerato derby del 15 maggio scorso, come allenatore in seconda dei giallorossi. «Non so che dire, non mi meraviglio più di nulla, ma a me tutta questa storia sembra impossibile. Però credo che bisogna attendere le decisioni della magistratura senza farsi condizionare dalle impressioni. Per esempio, quell’autorete di Masiello mi è sempre sembrata come il classico intervento di chi vuole buttare la palla fuori e invece la mette nella propria porta, una papera, ma niente di più. Ora, col senno di poi, quella stessa scena ti induce ad altre interpretazioni. Insomma, non bisogna dare giudizi affrettati. La mia sensazione di quella partita fu di una gara molto tirata. Noi andammo in vantaggio, ma loro crearono due grosse occasioni per pareggiare e fino al due a zero se la giocarono con molta determinazione. Poi, dopo il secondo gol, è inevitabile che accusarono il colpo, ma la partita a quel punto era decisa. E poi, penso un’altra cosa. Se veramente la partita fosse stata truccata, non credo che Olivera ci avrebbe rimesso un ginocchio, un giocatore, per altro, le cui quotazioni di mercato stavano crescendo vertiginosamente e che invece quell’infortunio ne rallentò la carriera. Insomma, dalla panchina mi sembrò una partita assolutamente vera come lo sono sempre stati i derby pugliesi. Ricordo che ai miei tempi facevamo fatica anche ad entrare ed uscire dagli spogliatoi ed in campo erano battaglie. Ma anche negli ultimi anni è stato così, sono state delle partite sempre molto intense dal punto di vista caratteriale ed emotivo e quella non era diversa dalle altre. Certo, a sentire oggi le dichiarazioni di Masiello cambia un pò tutto, ma io continuo a non crederci».