Pdl, regola da estendere alle Asl
BARI- La Regione Puglia potrebbe “dotarsi di propri strumenti a garanzia della legalità e della trasparenza degli atti di cui è chiamata a saldare il conto” e per questa ragione “un’apposita Authority, composta con garanzie assolute di competenza e di imparzialità ed aperta anche ad una partecipazione qualificata dei cittadini, non sarebbe – una volta tanto – un ente inutile”. Lo sostiene in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, a proposito della decisione assunta oggi dalla giunta regionale pugliese con cui si regolamentano, con riferimento ai componenti la giunta stessa, l’accettazione di 'doni di cortesià, prevedendo che possano essere trattenuti soltanto quelli di valore non superiore a 200 euro, ed una rinnovata anagrafe patrimoniale.
Il Pdl, inoltre, propone che i provvedimenti in questione debbano essere estesi “a chiunque eserciti, per conto della Regione, incarichi di rilievo. Pensiamo, per esempio, – afferma Palese – ai Direttori Generali delle Asl ed ai responsabili delle Agenzie di derivazione”.
Palese afferma di condividere la decisione della giunta ma aggiunge: “rileviamo comunque che non si tratta di particolari novità, essendo un analogo provvedimento, relativo ai doni, vigente a livello nazionale fin dal 2007 ad opera del Governo-Prodi, mentre – per quanto concerne l’anagrafe – si tratta soltanto di riattualizzare normative vigenti anche per il Consiglio regionale, i cui componenti devono comunque essere considerati alla stessa stregua degli assessori, con relativi, identici obblighi anche di trasparenza”.
Il Pdl, inoltre, propone che i provvedimenti in questione debbano essere estesi “a chiunque eserciti, per conto della Regione, incarichi di rilievo. Pensiamo, per esempio, – afferma Palese – ai Direttori Generali delle Asl ed ai responsabili delle Agenzie di derivazione”.
Palese afferma di condividere la decisione della giunta ma aggiunge: “rileviamo comunque che non si tratta di particolari novità, essendo un analogo provvedimento, relativo ai doni, vigente a livello nazionale fin dal 2007 ad opera del Governo-Prodi, mentre – per quanto concerne l’anagrafe – si tratta soltanto di riattualizzare normative vigenti anche per il Consiglio regionale, i cui componenti devono comunque essere considerati alla stessa stregua degli assessori, con relativi, identici obblighi anche di trasparenza”.