ROMA - «A destra non servono rese dei conti, ma più dialogo. Avviare un'aperta discussione non vuol dire organizzare rivolgimenti interni al partito». Così Maurizio Gasparri risponde ai giornalisti sulle possibili conseguenze interne ad An e sulla leadership di Gianfranfo Fini, dopo il risultato del referendum sulla fecondazione.
"NEL PARTITO NON SUCCEDERA' NULLA DI CIO' CHE SI LEGGE SUI GIORNALI" Per Gasparri -che parla a margine della conferenza stampa organizzata dal comitato 'Scienza e vità in difesa della legge 40 sulla procreazione assistita- «non succederà nulla di ciò che si legge sui giornali. I problemi dentro An sono soltanto di metodo: l'esito referendario dimostra che si deve riflettere su quei valori cui sono legati partiti come Alleanza nazionale. Ripeto: si deve discutere di contenuti, non di leadership».
"LA QUESTIONE RICHIEDEVA PIU' APPROFONDIMENTI NEL PARTITO" Gasparri sottolinea che «è normale discutere nei partiti. E la posizione da assumere davanti al referendum sulla fecondazione era una questione che probabilmente richiedeva il maggior approfondimento al nostro interno».
Quanto al risultato referendario, per l'esponente di An «si è vinto non solo sfruttando la quota fisiologica dell'astensionismo». «C'è stata una forte e convinta adesione all'appello per l'astensione, che segna una svolta culturale nel nostro paese. Ora -ribadisce Gasparri- più che lasciare spazio alle polemiche politiche, bisogna analizzare il voto: la società italiana ha scelto con consapevolezza la difesa della vita».
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su