ROMA - Clementina Cantoni, l'italiana rapita oggi in Afghanistan, lavora a un programma finalizzato alle donne, per la tutela dei loro diritti e delle loro condizioni di vita. Un programma che la stessa Cantoni spiega in un'itervista rislasciata a una radio australiana alla vigilia delle elezioni dell'ottobre scorso.
Nell'intervista, che si può ascoltare sul sito Web della Sbs radio, la Cantoni spiegava come le elezioni e la possibilità data alle donne di esprimersi col voto fosse un elemento di grande e importante novità.
Il programma di Care per le donne afghane, si occupa tra l'altro di oltre 10 mila vedove di guerra e dei loro bambini, cercando di alleviare una situazione in cui «molte di loro vivono con meno di un dollaro al giorno» e tra difficoltà di ogni genere.
Care opera in una società dove le donne sono state tradizionalemente «escluse e marginalizzate», e dove benchè «la situazione è sicuramente migliorata dopo la caduta dei Taleban», la democrazia «è un obiettivo a lunga scadenza, su cui la comunità internazionale deve continuare a fare pressione», come dice la Cantoni nell'intervista telefonica, in cui sui sottolinea anche come attraverso gli «ottimi legami con il governo», Care stia lavorando perchè «i diritti delle donne afghane rimangano come priorità nell'agenda del governo».
Clementina Cantoni lavora con la sezione canadese dell'organizzazione umanitaria Care International. Il presidente di Care Canada, Michael Kleinm, il 9 maggio scorso, in un comunicato aveva messo in guardia sui pericoli per la sicurezza dei propri rappresentanti in Afghanistan, derivanti soprattutto «dal confondere militari e operatori umanitari».
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