ROMA - «Per me le correnti non esistono piu». E' partito da questa premessa Gianfranco Fini, per poi invitare Ignazio La Russa, Gianni Alemanno e Altero Matteoli, a riflettere sulla opportunità di uno scioglimento del "triumvirato" che ora guida il partito. Primo passo per poi cancellare la classica tripartizione in correnti di An (Destra Protagonista di La Russa-Gasparri, Destra Sociale di Alemanno-Storace, Nuova Alleanza di Matteoli-Urso-Nania). Silvio Berlusconi aveva da poco dato in Aula l'annuncio choc dell'approdo al partito unico per la Cdl. Fini, informato con largo anticipo, aveva cautamente aperto all'ipotesi. Va da sè che, nella prospettiva di un nuovo grande partito dei moderati, non avrebbe alcun senso mantenere il vecchio schema della divisione correntizia di An. Che oggi è plasticamente rappresentata dal "triumvirato" scelto da Fini per guidare il partito dopo la sua nomina alla Farnesina. Così i tre vicepresidenti La Russa (Destra Protagonista), Alemanno (Destra Sociale) e Matteoli (Nuova Alleanza) sono stati posti di fronte al necessario azzeramento del loro ruolo. Fini pensa infatti di tornare ad occuparsi in prima persona di Alleanza Nazionale. In questo ultimo anno di legislatura e di fronte alla prospettiva del partito unico della Cdl, il leader di An vorrebbe gestire questi delicati passaggi, con una presenza in Via della Scrofa assai maggiore di quella degli ultimi mesi. E in questa prospettiva vorrebbe riportare all'Organizzazione Altero Matteoli (per anni 'uomo macchinà del partito e persona di fiducia di Fini) e rimettere a capo della segreteria politica Donato La Morte (anch'egli fedelissimo del vicepremier). Solo ipotesi, allo stato. Così come ce ne sono altre sul tappeto, che comunque tutte vedono in Fini il perno della ristrutturazione di An da qui al 2006. Tanto che un giovane deputato di Destra Protagonista scherza: «In attesa del partito unico della Cdl, Fini pensa al partito unico finiano...». In queste ore si susseguono riunioni su riunioni (domani dovrebbe essercene una nuova di Fini con La Russa, Alemanno, Matteoli), ma in realtà il partito è in attesa delle decisioni del leader. Soprattutto Ignazio La Russa ieri avrebbe invitato il vicepremier a non dare scossoni al partito già abbastanza in subbuglio. Destra Protagonista è infatti provata dalla traumatica uscita di Maurizio Gasparri dall'esecutivo e di fatto si è verificato uno squilibrio, con l'ingresso al governo di Francesco Storace che raddoppia la presenza dei ministri di Destra Sociale. Per Adolfo Urso, poi, è ancora una volta saltata la promozione da viceministro.
Intanto, Gianni Alemanno ha preferito annullare l'assemblea che Destra sociale aveva convocato sabato per analizzare i risultati del voto regionale. «In questo momento delicato per An e per tutta la Cdl - ha spiegato il ministro - non è opportuno convocare riunioni che possano essere interpretate dalla stampa come un segnale di polemica e di frattura interna. Prima di qualsiasi incontro di base vogliamo attendere i segnali che il presidente del partito, Gianfranco Fini, e gli altri esponenti della classe dirigente vorranno dare per trovare insieme una soluzione unitaria e di rilancio dell'azione politica della destra italiana».
Milena Di Mauro
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