VENEZIA - Mentre l'influenza aviaria sta flagellando il Nordest asiatico, in Italia si stanno intensificando i controlli per evitare che la malattia dei polli divenga un rischio serio per l'uomo. Il laboratorio del Centro di referenza nazionale per lo studio dell'influenza aviaria dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie ha tipizzato il virus, isolato dall'Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia Romagna in 10 allevamenti di tacchini da carne presenti in cinque comuni limitrofi della provincia di Brescia.
Si tratta - si afferma in una nota dello Zooprofilattico delle Venezie - di un virus a bassa patogenicità, diverso da quello ad alta patogenicità che sta interessando l'Asia. Il Ministero della Salute, congiuntamente con l'Istituto Superiore di Sanità, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e con le Asl competenti per territorio, ha attivato un sistema di sorveglianza virologica e sierologica, in grado di tenere sotto vigilanza il personale professionalmente a contatto con gli animali infetti, anche se al momento non esistono rischi di trasmissione all'uomo del virus aviario.
Presumibilmente, il virus in Lombardia - prosegue la nota dell'istituto - è stato introdotto solo recentemente, da uccelli selvatici che rappresentano per il virus uno dei serbatoi più importanti. Nell'area interessata, sono state adottate le necessarie misure restrittive di polizia sanitaria (sequestro degli allevamenti infetti o sospetti, istituzione di zone di restrizione alla movimentazione di volatili, automezzi, personale) e sono state avviate azioni di monitoraggio intensivo nelle aree a rischio, sia della Lombardia che del Veneto, per valutare in tempi rapidi la situazione epidemiologica. Il virus in questione non interessa altre specie animali e non comporta alcun rischio per l'alimentazione umana.
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