TEL AVIV - La minaccia di un putsch militare incombe sul regime democratico israeliano. Lo ha detto oggi alla radio militare l'ex capo del Mossad (spionaggio) Dany Yatom, che oggi è un parlamentare laburista.
Yatom ha notato che buona parte della unità combattenti israeliane sono ormai composte da giovani che hanno ricevuto una istruzione religiosa. Di fronte alla polarizzazione politica che deriva dalla politica del premier Ariel Sharon per il ritiro da Gaza e lo smantellamento di decine di colonie, questi militari devono adesso decidere se continuare ad obbedire agli ordini dei loro comandanti oppure ascoltare gli appelli di rabbini nazionalisti che li esortano alla disobbedienza in massa e anche alla diserzione.
«Lo scenario di un colpo di stato, che un anno fa sembrava del tutto assurdo in Israele, comincia a diventare realistico» ha affermato Yatom.
A suo parere è adesso necessario stroncare i fenomeni di disobbedienza della destra nazionalista infliggendo gravi pene detentive a chi esorta alla disobbedienza e ai soldati che si rifiutano di obbedire agli ordini.
Un generale della riserva vicino ai collegi rabbinici, l'ex capo dell'intelligence Yaakov Amidror, ha replicato che i timori di Yatom sono del tutto fuori luogo.
«In Israele - ha osservato - un colpo di stato è del tutto impossibile perché se solo un generale ordinasse ai soldati di seguirlo in una marcia su Gerusalemme quei militari morirebbero dalle risate. Si coprirebbe solo di ridicolo».
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