ROMA - Carlo ha solo 5 anni ma anche un tesoro che forse conserverà per tutta la vita. In Piazza San Pietro ha trovato 5 rosari, di plastica, uno colorato di rosso e gli altri di perline trasparenti. Ma per lui valgono, almeno oggi, più di qualsiasi altra cosa. E' arrivato in Piazza con i genitori e alle 12 è stanco. La sveglia arriva troppo presto. Sulle spalle di papà per arrivare in Vaticano per le esequie al Papa e poi in mezzo alla confusione per tante ore. Pochi i bambini presenti questa mattina e Carlo, come gli altri, attirava l'attenzione di chi è presente. Gioca seduto per terra mentre gli altri pregano e come tutti bambini non ha paura a toccare cioè che trova. Fra i sampietrini trova qualche cosa che brilla. Sembrano perline, allunga il ditino e tira fuori un rosario. L'accurata pulizia che ha bonificato la Piazza attraversata nei giorni scorsi dai serpentoni umani di pellegrini non è riuscita a portare via le ultime tracce dei fedeli che avevano allestito per la preghiera piccoli altarini di candele, immagini e rosari. «Guarda cosa ho trovato. Un tesoro!!». «Zitto» gli fa la mamma con accento del nord ed una sacca piena di merendine, caramelle e bottigliette di acqua. Sottovoce, allora, dice che li porterà a casa e li farà vedere ai nonni. «Ma non li darò a mia sorella». «I rosari non hanno ancora fatto il miracolo» commenta allargando le braccia la mamma riferendosi al rapporto fra i due piccoli di casa. Allora, forse per paura che qualcuno gli chieda di «essere gentile con la sorellina», li nasconde in tasca. «E' il mio tesoro» ripete e guarda da un'altra parte. Ma un ultimo rosario, il sesto, che forse non gli piace, lo regala ad una passante.
Maria Emilia Bonaccorso
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