Alla notizia dell'aggravamento delle condizioni del papa i cardinali del Sacro Collegio hanno cominciato ad affluire a Roma e in Vaticano. Una urgenza dovuta in primo luogo al precipitare delle condizioni di salute del pontefice.
La residenza dove i cardinali troveranno alloggio è quella di Santa Marta; una struttura all'interno della Città del Vaticano, recentemente ristrutturata e che costituirà la loro residenza in tutto il periodo del conclave
In Vaticano da più di un mese i mass media riportano pareri di influenti esponenti ecclesiastici che si interrogano sulla successione a Giovanni Paolo II.
Allo stato, intanto, sono scesi a 117 i cardinali che parteciperebbero ad un eventuale conclave: proprio nei giorni scorsi hanno raggiunto gli 80 anni l'angolano Alexandre do Nascimento e l'ecuadoregno Antonio Josè Gonzalez Zumarraga. Il prossimo cardinale ad uscire dal novero degli elettori sarà il patriarca emerito di Venezia, Marco Cè, che festeggerà il suo ottantesimo compleanno il prossimo 8 luglio.
La pattuglia degli italiani fino ad allora sarà composta da venti porporati ed anche dopo l'uscita di Cè resterà di gran lunga la più numerosa: nel collegio cardinalizio, infatti, sono presenti i cinque continenti con 66 paesi, 52 dei quali hanno porporati elettori e tra questi ultimi oltre all'Italia solo gli Stati Uniti, con undici, superano la soglia dei dieci rappresentanti in conclave. Non è certamente un caso se il gruppo dei cardinali italiani è di gran lunga il più numeroso e questa massiccia presenza non sarà ininfluente in un eventuale conclave.
E' stato lo stesso Giovanni Paolo II che ha voluto rispettare la tradizionale prevalenza degli italiani nel collegio cardinalizio: ben 114 li ha nominati lui, essendo rimasti di nomina montiniana solo il tedesco Ratzinger, lo statunitense Baum e il filippino Sin. Nella cappella Sistina si potrebbe quindi cominciare con il votare un cardinale italiano.
Tra i venti porporati italiani il nome che viene ripetuto più spesso in queste settimane è quello dell'arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi. Brianzolo, 71enne, è stato segretario generale della Cei e arcivescovo di Genova. Tre anni fa il suo trasferimento a Milano per decisione di papa Wojtyla sembrò quasi un'investitura.
Un altro papabile è il patriarca di Venezia Angelo Scola, sessantatreenne.
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