ROMA - Da domani, 23 marzo, a domenica 3 aprile, giorno di apertura delle operazioni di voto, ci sono appena 11 giorni: meno dei 15 giorni previsti dalla legge per la propaganda e l'affissione dei manifesti elettorali. Che cosa succede ora dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha riammesso la lista As per le regionali del Lazio? Le ipotesi sul tappeto sono due: la conferma della data per il voto, con l'accettazione di Alternativa sociale di una «riduzione» del tempo per la propaganda; oppure il rinvio delle elezioni.
In entrambi i casi, però, la parola torna agli uffici della Regione Lazio, una delle sei Regioni che si è dotata di una propria legge elettorale, e non agli uffici del Viminale. A favore della prima ipotesi - e cioè un tempo ridotto per la campagna elettorale di Alessandra Mussolini e Alternativa sociale - ci sarebbero alcuni precedenti: una lista esclusa e poi riammessa alle provinciali di Roma, nel 2003, e alcune liste escluse e riammesse alle elezioni comunali in provincia di cosenza nel 2004. In tutti questi casi, le liste riammesse hanno goduto di un tempo ridotto per la campagna elettorale ma le elezioni sono state confermate senza subire rinvii.
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su