ROMA - L'ondata di gelo che si è abbattuta sull'Italia ha spinto i consumi di gas a manetta. Con il risultato che nei giorni scorsi la domanda ha toccato i record storici, spingendosi oltre i 400 milioni di metri cubi al giorno contro una media stagionale di 300 milioni di metri cubi. Il picco di richiesta - spiegano gli esperti - è arrivato all'inizio di questa settimana ed ha fatto scattare l'emergenza costringendo il sistema paese a mettere mano alle riserve nazionali strategiche. Si tratta in particolare di 5,1 miliardi di gas, stoccato in giacimenti sotterranei, proprio per affrontare situazioni di criticità. Una riserva a cui mettere mano cioè - proseguono le stesse fonti - in casi di emergenze meteorologiche o di problemi al sistema di approvvigionamento dall'estero. Nel passato recente si è già fatto, più volte, ricorso a tale strumento, anche se per quantitativi minori rispetto agli attuali. Il sistema di riserve, oltre a quelle strategiche di 5,1 miliardi di metri cubi, prevede anche un ulteriore quota (7,3 miliardi) stoccata nel corso dell'estate dagli operatori: una riserva quest'ultima cui gli operatori mettono mano, progressivamente, per far fronte alla domanda invernale. L'emergenza attuale - spiegano ancora gli esperti del settore - nasce anche dal timore di non riuscire a coprire improvvise impennate della domanda, le cosiddette punte, anche a causa della pressione delle riserve. Man mano che si preleva il gas dai giacimenti la pressione infatti diminuisce e diventa più difficile far fronte a picchi improvvisi.
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